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Cheri – la recensione di Sandro

Creato il 24 settembre 2010 da Soloparolesparse

Ormai tradizionale appuntamento con la recensione di Sandro del venerdì.
Questa volta ci racconta Cheri di Stephen Frears.
Se vuoi anche tu vedere le tue recensioni pubblicate su Vita di un IO, la strada è molto semplice.

Cheri – la recensione di Sandro

Tratto dal libro Cheri (1920) di Colette.
Il film si ambienta all’inizio del XX secolo quando a Parigi le cortigiane, prostitute d’alto borgo, intrattenevano giovani aristocratici e nobili i quali, per la loro bravura, sarebbero stati capaci di spendere somme ingenti. Lea De Lonval (Michel Pfeiffer) è una donna molto affasicinante ed era una cortigiana, professione che ha interrotto nonostante fosse ancora molto bella, e che ora può permettersi una vita più che agiata.
Madame Peloux (Kathy Bates)  è ormai una donna invidosa del mondo, ma un tempo era una ecollega di Lea De Lonval: ed era anch’ella tra le più belle cortigiane di Parigi. Intende presentarle il figlio Chéri (Rupert Friend) per svezzarlo e farlo diventare uomo prima di assicurargli un futuro radioso.

Lea è incaricata quindi di occuparsi della sua formazione sentimentale, ma presto nasce una tra i due una passione profonda e sincera fino a diventare una travolgente storia d’amore che dopo sei anni finirà: Madame Peloux pianifica segretamente il matrimonio con Edmée, figlia di un’altra ricca cortigiana (Marie Laure). Cherì e Lea cercano di affrontare la non facile separazione ma più il tempo passa più comprendono quanto l’uno sia importante per l’altro nonostante la differenza d’età.

Il film ha comportato uno sforzo in tema di costumi dell’epoca, ambientazioni e colori della Parigi dei primi anni del 900. Il film è un elegante melò sentimentale con la prezzemolina Bates e la Pfeiffer al top dell’eleganza e della classe che portano avanti il film.

Gli amanti delle storie d’amore saranno decisamente appassionati dal film. Personalmente, pur non considerandolo un capolavoro e pur non essendo appassionato dei film romantici, non mi è dispiaciuto. Non posso dire che Michelle Pfeiffer reciti male o che sia inadeguata; nè posso dire che le ambientazioni siano scarne. Anzi. La storia, poi, è tratta dal romanzo di Colette e quindi non sarà banale nè noiosa.

Se siete amanti del genere correte, se non lo siete potreste tentare un esperimento, anche se per un centinaio di minuti.


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