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Chernobyl: animali selvatici ripopolano la zona

Creato il 12 ottobre 2015 da Deboramorano @DeboraMorano

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A Chernobyl, cittadina ucraina tristemente famosa per il disastro nucleare del 1986, dopo quasi 30 anni di totale deserto, sta tornando la vita.

Dai rilevamenti effettuati risulta infatti che, nell’area vicino alla centrale nucleare, alci, caprioli, cervi rossi, cinghiali e lupi siano tornati a popolare la zona, che ora sembra quasi una riserva naturale.

La ricerca dell’università di Portsmouth, illustrata sulla Current Biology, offre la possibilità di valutare l’impatto a lungo termine del recente incidente nucleare di Fukushima.

Secondo Jim Smith, coordinatore dello studio, è  molto probabile che gli animali selvatici a Chernobyl siano molti di più di quelli presenti prima dell’incidente. Questo però non significa che le radiazioni siano una cosa buona per la fauna selvatica, ma solo che gli effetti degli insediamenti umani, inclusi caccia e allevamenti, sono molto peggiori.

I primi studi sui 4.200 chilometri quadrati dalla zona di esclusione avevano mostrato gravi effetti dalle radiazioni e un’importante calo della fauna selvatica. I nuovi dati, basati su un censimento di lungo periodo e rilevazioni aeree, dimostrano che le popolazioni di mammiferi sono tornate.

La relativa abbondanza di alci, caprioli, cervi rossi e cinghiali nella zona di esclusione è ora simile a quella riscontrata nelle quattro riserve naturali non contaminate della regione.

Il numero di lupi che vive dentro e vicino il sito di Chernobyl è sette volte maggiore di quello presente nelle altre riserve.

I rilevamenti fatti rivelano anche la progressiva crescita nelle popolazioni di questi animali da uno a 10 anni dopo il disastro.

Lo studio termina evidenziando come i risultati dimostrino per la prima volta che, indipendentemente dai potenziali effetti delle radiazioni sui singoli animali, la zona di esclusione di Chernobyl ospita un’abbondante comunità di mammiferi dopo quasi 30 anni di esposizione cronica alle radiazioni.

(fonte: http://www.repubblica.it/)


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