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Chernobyl diaries - la mutazione

Creato il 04 luglio 2013 da Beatrixkiddo

CHERNOBYL DIARIES - LA MUTAZIONE
Regia: Bradley Parker
Interpreti: Jesse McCartney, Devin Kelley, Jonathan Sadowski
Trama:  tre giovani americani sono in vacanza in Europa. Si fermano in Ucraina, dove si è trasferito il fratello di uno di loro. Prima di vedere Mosca, il fratello scemo propone loro di andare a Pripyat città che ospitava quasi tutti gli operai e gli impiegati della centrale di  Chernobyl, trasformata, dopo il disastro del 1986, in una vera e propria città fantasma. A loro si uniscono altri due ragazzi. Tutti insieme, accompagnati da Iuri, ex soldato responsabile di una agenzia specializzata in "tour estremi" si avventureranno in qualcosa da cui si accorgeranno presto,  non sarà facile tornare.
Ma si, continuiamo a farci del male. Probabilmente a causa del caldo, che non favorisce di certo i film piu' impegnati, sto inanellando la visione di una serie di scemenze veramente da manuale.Da questo "Chernobyl Diaries" poi, mi sarei dovuta tenere alla larga, visto che dietro c'è Lui, il più grande miracolato del cinema moderno, Oren Peli. Sonoro incompetente eletto nume tutelare del genere, con la benedizione di Spielberg (Steven, perchè????!!) grazie ad una eccellente operazione di marketing, e a un pubblico cretino, responsabile dell'inutile franchise "Paranormal Activity"qui tutto fa, scrive, produce, probabilmente sceglie pure il cast visto l'infimo livello ma, magnanimamente,  lascia la sedia del regista a tale Bradley Parker.Volendo essere sinceri, e senza fare troppo gli schizzinosi, bisogna ammettere che, all'inizio, "Chernobyl Diaries" non fa neppure così schifo.Nonostante l'ovvietà del tutto, il gruppo è il trionfo dello stereotipo ed ognuno di loro ha la scritta "carne da macello" tatuata in fronte, Parker riesce, almeno per un pò, a farci respirare quell'aria di inquietudine che il teatro di una tale catastrofe può trasmettere. Come giá per "Aftershock", ma qui in misura maggiore vista la gravità di quanto successo nel 1986, ci sarebbe poi da aprire un dibattito etico su quanto cattivo gusto si celi nello sfruttare tali tragedie per fare film oltretutto di bassa qualità. Ma questo non è certo il luogo adatto per dibattiti di questo tipo.Lasciando quindi da parte la mia anima bacchettona, cerchiamo di tornare al film. Che, come ho detto, almeno per un pochino il suo dovere lo fa. Almeno fino a quando i nostri baldi "ggiovani" non rimangono bloccati a Pripyat causa misteriosa "rottura" dello scassatissimo furgone.
Da lì il celeberrimo "Oren Peli style" prende il sopravvento e tutto va a catafascio.
I nostri eroi iniziano a comportarsi come gli imbecilli che sono, bene un pizzico di sospensione dell'incredulità (in fondo si tratta di cinema) ma qui si esagera visto che nessuno si comporterebbe in maniera così stupida."Chernobyl diaries" si trasforma in un pasticciato pseudo-mockumentary  fatto di immagini buie, dove non si capisce assolutamente nulla. Il cast, su cui spicca tale Jesse McCartney, abbastanza noto negli anni  80, qui in un ruolo ridicolo, si adegua limitandosi a urlare e a correre. Il disastro è completato da un finale abbastanza scontato nonchè piuttosto cretino, ma funzionale alla storia visto che nessuno sapeva dell'escursione del gruppo a Pripyat.
Noia 1 - Spaventi 0. Oren Peli non si smentisce mai. Pare però che il film sia stato preso a parolacce un pochino ovunque. Fosse la volta buona che il mondo si accorge del bluff??

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