Dal dizionario: “Il cherosene è ottenuto dalla distillazione frazionata di petrolio da 150 °C a 280 °C (catene di carbonio da 12 a 15 atomi). Ha densità compresa tra 780 e 810 kg/m³. Tipicamente, il cherosene direttamente distillato dal petrolio greggio richiede un trattamento particolare[…] inoltre è molto infiammabile.”
La scrittura di Gianluca Mercadante è proprio così: un distillato altamente infiammabile. Breve, tagliente, immediato, leggendo le sue pagine si ha l’impressione di una ricerca costante, di una crescita continua in cui lo stupore si intreccia alla trama, trovando ogni volta nuove strade. La qualità narrativa, il registro stilistico, la scelta degli aggettivi realizzano un’atmosfera di modernità e partecipazione. Riportando un estratto:
“Dovunque andassi ora, la pioggia mi avrebbe raggiunto. L’avrei risentita anche a riparo di case dai muri spessi, coi doppi vetri alle finestre e l’ingresso blindato, quella coi tuoni, i lampi e lo stravento. Quella croccante. Oppure quella blanda, che si posa a fiocchi sui vetri dell’auto ma li vela come di grasso se il tergicristallo la toglie. Quella annoiata. E quella senza vento e senza effetti speciali, quella che cade e basta, dritta, e addosso punge un po’. Quella severa.
E ogni volta la pioggia canterà una canzone con un solo ritornello che parla direttamente a me. Mi parlerà di lei. Mi parlerà di Melissa. Mi parlerà dei miei ricordi. Forse perché l’ho incontrata una sera che pioveva. Forse perché anche quando ho cominciato a fare incontri diversi, la prima volta, pioveva.”
Cherosene è pioggia che non si “spegne”, la pioggia delle rinunce e dei segreti che ci battono dentro, nascoste sotto la pelle. I protagonisti di Cherosene siamo noi, quando ci sentiamo feriti dalla vita. Crescendo capita, a volte, di perdersi, di andare alla deriva. Senza una ragione precisa ci si abbandona all’indifferenza, si cede all’insidia della nostalgia più di soffermarsi sull’entusiasmo dei giorni che verranno. Indugiamo su uno di quei momenti così intensi, vissuto con pienezza, ma poi subito smarrito. Cresce il rancore. A volte sentiamo che qualcosa dentro potrebbe esplodere, come se l’insicurezza di domani potesse diventare un distillato chimico pronto a scatenare una reazione sproporzionata. In Cherosene ci sono storie violente, macabra ironia, intimità che ricorda la migliore esplosione di letteratura, seguendo le tracce del memorabile “Storie di ordinaria follia”di Charles Bukowski. Un libro giovane, veloce, un’occasione di lettura da non perdere.
Diego Rossi