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Chez Mimì incontra Mia Martini al Teatro Sistina di Roma. Maggio 1992
Creato il 18 maggio 2011 da PippoLa incontriamo al Teatro Sistina il 16 Maggio 1992, in occasione della ultima data della tournèe, una serata il cui incasso è devoluto in beneficenza per i bambini cardiopatici, come quello tenuto il 12 aprile al Teatro Smeraldo a favore dell’Anffas. Il pubblico è caloroso, un concerto nel quale Mimì, come al suo solito, non si risparmia, al punto che ritorna sul palco per ben due volte e regala come bis una emozionante versione di Rapsodia, Lacrime, Gli uomini non cambiano e Valsinha.
Alla fine dello spettacolo, la vediamo scendere dalle scale e venirci incontro, annunciando:
Sul mio ultimo CD Rapsodia-Il meglio di Mia Martini, una antologia che raccoglie brani classici del mio repertorio rimasterizzati e le versioni dal vivo di Stelle e La costruzione di un amore, ho voluto ringraziarvi per questa vostra capacità di resistermi eroicamente e anche perché voglio, a modo mio, chiedervi scusa per avervi maltrattato con il discorso dei fans da psicanalizzare. Questo disco l’ho dedicato a Vito di Cagliari.
Ecco Mimì degli eccessi:ipercritica e capace di forti slanci di tenerezza. Andiamo in camerino e, nonostante la stanchezza, continua a dare altre notizie sui suoi prossimi impegni:
“E’ stata una splendida esperienza aver partecipato all’Eurofestival, anche qui sono stata considerata la vincitrice morale. Sarò presente al Nuovo Cantagiro, ci vado con la clausola che la mia casa discografica mi permetta di coprire i costi per la realizzazione del video di questo tour. Voglio proseguire la mia collaborazione con Enzo Gragnaniello, sto andando a registrare un suo brano stupendo, si chiama Veneme (si gratta la testa) o Vieneme? Boh! (ride). Probabilmente parteciperò al Festival di Montreaux in cui dovrei esibirmi con un repertorio prevalentemente di canzoni napoletane accompagnata dalla Big Band di Renzo Arbore. In estate proseguirò la tournèe, che si chiamerà Lacrime, e l’idea di doverla fare con la stessa band non mi alletta molto, vi prometto comunque che proporrò un repertorio più vivace e rockettaro rifacendo brani come C’è un uomo nel mare, che in questo momento, visto il dramma degli albanesi, è di straordinaria attualità e aprirò tutte le sere i concerti con la bellissima Questi miei pensieri di Maurizio Fabrizio.
Di questo tour ne parla Giancarlo Parisi, che è uno dei musicisti:
Con Mimì si è creato un buon feeling, a tal punto che nelle serate improvvisiamo:io suono la zampogna e lei si inserisce con una tarantella tratta dal folk calabrese e riusciamo a coinvolgere il pubblico presente. Lei è molto esigente nei confronti dei musicisti, soprattutto quando questi non la convincono, per cui spesso si creano delle tensioni che non si superano perché arriva mezz’ora prima del concerto, per cui non c’è molto tempo da stare insieme. Lei ha grande professionismo e presenza sul palco, è un personaggio di altissimo livello, non mi ricordo che abbia stonato o sbagliato qualche volta. Una stabilità artistica notevole, con questa sua capacità di cambiare in ogni suo brano i dettagli dell’interpretazione. Un’artista del suo livello, però, dovrebbe essere considerata come una Edith Piaf e un mito della musica italiana, senza essere costretta a frequentare continuamente i festival di Sanremo per confermare la sua bravura.
Viene pubblicata la raccolta Rapsodia con una copertina di Guido Harari, il grande fotografo che ha immortalato tanti artisti della musica contemporanea, e che realizza per l’occasione delle splendide foto di lei rifacendosi alla Audrey Hepburn del film ‘Sabrina’.
Per la copertina – dice – ho ricercato soprattutto alcuni primi piani su uno sfondo nero. Quello che mi interessava era dare colore e densità alla pelle.
Con Mimì ci siamo conosciuti nel 1984, in un periodo per lei non particolarmente felice , quando ha avuto il coraggio di pubblicare un omaggio live ai suoi ‘ideali compagni di viaggio’ (Jimi Hendrix, Kate Bush, Randy Newman, John Lennon, Chico Buarque), leccandosi le ferite dell’ormai inevitabile rottura da Fossati. Da allora ci siamo persi e ritrovati più volte, ben sapendo che nulla, neppure la musica, può ricucire certe ferite, e solo silenzio e solitudine sanno accendere una luce nei momenti bui.
Con lei abbiamo ormai superato la fase prettamente personale. Quando possiamo andiamo a vedere i concerti dei nostri cantanti preferiti, proprio come fanno i buoni amici.
Gli anni novanta l’hanno colta in una travagliata maturità d’artista, divisa tra il ritrovato successo di scontate routines sanremesi e nuove voglie di sperimentazione poco assecondate dai suoi discografici. Eppure, unica in Italia insieme a Mina, ha dimostrato in ogni modo, dal vivo e in dischi sottovalutati come ‘In concerto’ con Maurizio Giammarco, di saper volare da Fossati a Cole Porter, dalla canzone popolare napoletana a Hendrix e a Tom Waits, al quale desiderava rendere omaggio con un album intero a lui dedicato.
Mimì ha stile, ma si sa, nell’Italietta pop usa-e-getta (o gratta-e-vinci, se volete), questa parola non ha mai contato nulla. Nell’anima e nella voce ha il blues, quello vero, di chi ha saputo giocarsi ogni cosa pur di vivere, e neppure questo ha mai goduto alcun credito”.
Dopo queste anteprime, date nonostante la stanchezza del concerto, Mimì ci saluta e ci da appuntamento al suo prossimo tour estivo.
Intervista apparsa sul libro "Mia Martini La regina senza trono"
http://www.youtube.com/watch?v=n8DPq3BC5po
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La musica che gira attorno a Mia Martini. Intervista del 1994 apparsa su Chez Mimì
http://questimieipensieri.blogspot.com/2011/01/la-musica-che-gira-attorno-mia-martini.html
In Paradiso a Sanremo con Mia Martini. Recensione Concerto e Intervista 1994
http://questimieipensieri.blogspot.com/2011/05/in-paradiso-sanremo-con-mia-martini.html
Il video dell'incontro di Mia Martini con il suo club ufficiale Chez Mimì
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