Il giornalista del Fatto dimentica infatti nel suo pezzo di mettere molte cose che risultano dalla lettera originale (attualmente è il secondo post) e che, a prescindere dallo scarso interesse che suscita Adinolfi in generale, dovrebbero far riflettere tutti quelli che, magari, gli daranno pure ragione. Il PD, che dovrebbe essere laico, perde un pezzo di quel cattolicesimo che di diritti civili ed individuali proprio non vuol sentire parlare. Lo stesso Adinolfi, che ammira Matteo Renzi e già questo è di per sé discutibile, ammette di essere contrario alle coppie omosessuali e gli sfugge che forse anche per questo non vi siano coppie di fatto, in Italia, nemmeno secondo i dettami della natura (o di Dio, vedete un po' voi). Adinolfi si meraviglia che personaggi di una certa esperienza politica e di una vita navigata tra le istituzioni vogliono continuare a dirigere un partito, quindi ne esce. Si meraviglia? E di cosa? Lo stesso giornalista dimentica di dire che nei commenti al pezzo originale, l'Adinolfi è preso per il culo più o meno da tutti e che quindi chi ha deciso di dare un contributo lo ha fatto per far sapere all'autore che può prendere e andare via anche ieri. Adinolfi non è e non è mai stato propositivo, coinvolgente, interessante, per cui non si capisce tutta questa demagogia nel criticare postumo arrogandosi il diritto di parlare come uno dei maggiori politici del decennio.
Adinolfi, che in televisione lo si ricorda (dio, lo si ricorda magari no...) per interventi insipidi e vuoti, non si capisce bene perché ci renda pubblica questa cosa. Cioè, un bel chissenefrega no? Il suo sperticarsi per convincerci che il PD non deve dare quelle ricette economiche, aderire a scioperi di altre organizzazioni, lottare perché i vecchi perdano i loro diritti per darne di più ai giovani dimostra la semplificazione del pensiero di questo personaggio, che non sa di cosa parla e dimostra di non aver mai capito il percorso di questo partito, trasversale sì ma soprattutto indipendente scelte e strategie dal pensiero cattolico.
Ribaltare poi il polentone dei diritti dei più vecchi è meschino, oltre che controproducente, perché invece di proporre un'estensione degli stessi chiede di limitare quelli già esistenti e per questo, suppongo, ha in antipatia Vendola e la CGIL. Complimenti, roba da grande statista, da democratico, da uomo lungimirante e grande analista del sistema. Peccato non abbia scritto qua e là "ce lo chiede l'Europa", che fa sempre la sua figura. Gli è mancato il guizzo, poteva davvero convincerci di essere uno in gamba. Dopo tre parole, infatti, ci stavo per cascare pure io.
Penso che a forza di perdere pezzi del genere il PD possa arrivare a vincere le elezioni senza nemmeno presentarsi.
Adinolfi, si accomodi.