Come potete pen vedere dal titolo del post, ho adottato anch'io la meravigliosa rubrica "Chi ben comincia...", ideata da Alessia. Soltanto che, anziché il giovedì, io la posterò sempre di lunedì. Si, sono strana. Che posso farci?
Il libro di questa settimana è "Il canto delle parole perdute" di Andrés Pascual. In realtà ho già finito di leggerlo ma mi è piaciuto così tanto, mi ha emozionataa a tal punto che non potevo non farvelo conoscere meglio (sempre nel caso in cui non l'abbiate già letto)!
Nagasaki, 5 agosto 1945
Come ogni sera, Kasuo si intrufolò tra le bancarelle del mercato del porto, diretto al suo angolo segreto. La polvere che usciva dai sacchetti di sabbia rendeva l'aria irrespirabile. La sirena di una fregata ancora ancorata nella baia aleggiò sopra i banchi semidistrutti. Il quartiere era infestato da mendicanti, da soldati ubriachi avvracciati ai loro gucili e da agenti del Keimpetai, la polizia militare che gli lanciavano sguardi torvi. Si accorse di un paio di prostitute appoggiate al parapetto della sala da tè che se lo mangiavano con gli occhi attraverso gli strati di cerone del grossolano maquillge da geisha. Restituì alle donne un mezzo sorriso e procedette spedito, a testa alta. Era consapevole di attirare l'attezione. Il colore dorato dei suoi capeli e i suoi grandi occhi azzurri da cui traspariva tutta la ribellione dei suoi tredici anni rivelavano le sue oridini olandesi. Sono l'unico occidentale libero di Nacasaki, ripeteva ai suoi amici giapponesi mentre si spostava con un gesto studiato il ciuggo che gli ricadeva sulla fronte. Sapeva di essere diverso e aveva bisogno di dimostrare in ogni momento che non aveva niente da nascondere.
<<Come sta il dottor Sato?>> sentì dire alle sue spalle.Si voltò. Una donna anziana gli parlava da dietro una cassetta dove c'erano poche tracce di terra e una mezza dozzina di cipolline raccolte troppo presto. Aveva un braccio fasciato.<<Bene, grazie>>.<<Digli che il polso non mi fa più male. E che appena possibile gli porterò il riso alla clinica>>.<<Grazie>> ripeté il ragazzo.<<Dove vai così serio? Ti vedo sempre in giro tutto solo...>>Non rispose.
Vi piace come incipit? Già dalla data e dal luogo credo si capisca su cosa verta la storia, ma non voglio anticiparvi nient'altro. Personalmente devo dire che già quando lessi queste prime parole mi colpirono le descrizioni e lo stile dell'autore, lo trovo molto melodioso e accurato.
A domani, con un altro teaser su questo splendido libro!