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“Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni, ma forse di più, ebbe inizio, per quel che mi è dato di sapere e narrare, con una barchetta di carta di giornale che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia. La barchetta beccheggiò, s'inclinò, si raddrizzò, affrontò con coraggio i gorghi infidi e proseguì per la sua rotta giù per Witcham Street, verso il semaforo che seganva l'incrocio con la Jackson. Le tre lampade disposte in verticolare su tutti i lati del semaforo erano spente, in quel pomeriggio d'autunno del 1957, e spente erano anche le finestre di tutte le case. Pioveva ininterrotamente ormai da una settimana e da due giorni si erano alzati i venti. Allora quasi tutti i quartieri di Derry erano rimasti senza corrente e l'erogazione non era stata ancora ripristinata.
Un bambino in impermeabile giallo e stivaletti rossi correva allegramente dietro alla barchetta di carta. La pioggia era tutt'altro che cessata, ma la sua violenza si andava finalmente allentando. Tamburellava sul cappuccio giallo del bimbo e suonava alle sue orecchie come pioggia su una tettoia: un rumore amico, quasi intimo. Il bambino con l'impermeabile giallo era George Denbrough. Aveva sei anni."
Di Stephen King ho già letto Carrie, Shining e di recente, Mr Mercedes (se cliccate sui titoli trovate le mie recensioni), eppure nessuno dei tre è anche lontanamente paragonabile a questo romanzo. Non l'ho ancora finito ma, ragazzi, sono entusiasta e terrorizzata allo stesso tempo. La storia in sè la conosciamo probabilmente tutti, quindi non è tanto quella a scatenare in me questo mix di emozioni diverse, ma è proprio l'autore, è proprio l'atmosfera che riesce a creare mentre leggi, è la paura che ti scorre nelle ossa mentre leggi di questa creatura, mentre te la immagini con tutti i suoi palloncini colorati e la musichetta inquietante del circo di sottofondo. Aveva proprio ragione il mio fidanzato quando mi ha detto che non potevo leggere gli ultimi di King senza aver prima letto i suoi capolavori del passato (n.b. lui non è un gran lettore e soprattutto odia i clown!). A questo punto spero (e credo) di riuscire a parlarvene in modo più approfondito già entro la fine della settimana, ma so già che sarà complicato riuscire a descrivervi esattamente tutto ciò che sto provando durante la lettura..E' come un giro sulle montagne russe.