Buonasera lettori!
Non voglio aprire questa rubrica con tanti preamboli perchè l'autrice che vado a presentarvi è una delle mie preferite. Sto parlando di Joyce Carol Oates.
L'estratto che vi presento oggi è tratto dal suo ultimo romanzo Ragazza nera, ragazza bianca.
Devo ancora iniziarlo, ma la prima pagina - quella che potete leggere - mi ha colpita da subito. Sarà a tutti gli effetti la mia prossima lettura.
Spero possa interessarvi. Come trovate questo passaggio? vi incuriosisce? :)
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Ho deciso di iniziare un testo senza titolo. Sarà un'esplorazione, penso. Un'indagine sulla morte di una mia compagna di stanza al college, Minette Swift, che morì in questa stessa settimana di quindici anni fa, alla vigilia del suo diciannovesimo compleanno, l'11 Aprile 1975.
Minette non morì di morte naturale e non morì di una morte facile. Ogni giorno della mia vita, dopo la morte di Minette, ho pensato a lei nella morsa atroce dei suoi ultimi istanti, perchè io avrei potuto salvarla, ma non l'ho fatto. E nessuno l'ha mai saputo.
Il coroner della contea di Montgomery, Pennsylvania, stabilì senza ombra di dubbio l'esatta causa clinica della morte di Minette e chi ne fosse responsabile, ma questi "fatti" non sono oggetto della mia indagine.
Poichè i "fatti" possono essere distirti, possono mentire. La più insidiosa delle bugie è l'omissione.
Molti fatti furono omessi, e altri occultati, all'epoca della morte di Minette. Io fui tra coloro che nascosero i fatti perchè c'era il desiderio di proteggere il mio nome, e c'era il desiderio di proteggere Minette dopo la sua morte.
C'era il desiderio non dichiarato di proteggere la famiglia di Minette e c'era il desiderio non dichiarato di proteggere lo Schuyler College. C'era il desiderio - non dichiarato, disperato - di proteggere le facce bianche che circondavano Minette.
Quindici anni! Sono viva da tutto questo tempo. Ho vissuto, mi sono anche fatta una reputazione professionale nel mio campo, mentre Minette Swift è morta. Io sono invecchiata, mentre Minette è rimasta ferma ai suoi diciannove anni. Io sono una donna di mezz'età, Minette è ancora una ragazza.
Mi interrogo su una simile stranezza. Chi merita di vivere, chi merita di morire. Mi chiedo se ci sia giustizia in questo.
"Alcune verità sono bugie" diceva mio padre, Maximilian Meade. Mio padre era famoso per simili affermazioni provocatorie, che facevano infuriare alcuni di noi. "Nessuna verità può essere una menzogna" è il mio vero credo.
E adesso inizierò il mio testo senza titolo, in nome della giustizia.