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“Fatale. Bastò una breve occhiata all’immagine per dare forma all’oscuro presentimento dei mesi precedenti. L’embrione era ricurvo come un anfibio, un occhio rivolto verso di lui. E quello sopra la coda da drago era una gamba o un tentacolo?
Nella vita sono pochi i momenti di grande certezza. Ma in quest’istante Henry vide nel futuro. Quell’anfibio sarebbe cresciuto, sarebbe diventato una persona. Avrebbe avuto dei diritti, delle pretese, avrebbe fatto domande e a un certo punto avrebbe saputo tutto ciò che occorre per diventare un uomo.
Sull’immagine dell’ecografia, grande più o meno come una cartolina, si riconosceva a destra dell’embrione una scala di grigio, a sinistra delle lettere, in alto la data, il nome della madre e quello della dottoressa. Henry non dubitò neppure per un istante della sua autenticità.
Betty fumava seduta accanto a lui al volante dell’auto e vide le sue lacrime. Gli posò la mano sulla guancia. Credeva che fossero lacrime di gioia. Lui invece stava pensando a sua moglie, Martha. Perché non poteva avere un figlio da lui? Perché si ritrovava seduto in macchina con quest’altra donna? Provava disprezzo per se stesso, si vergognava, gli spiaceva tantissimo. La vita ti dà tutto, era sempre stato il suo motto, ma mai in una volta sola."
Trovo l'incipit molto interessante ma purtroppo non so quando riuscirò a leggere il libro per intero: sto cercando di smaltire prima quelli più "vecchi" e, credetemi, sono veramente tanti! Ad ogni modo, non appena lo avrò letto, ovviamente correrò qui per darvi la mia opinione: nel frattempo, qualcuno di voi lo ha già letto?? Cosa devo aspettarmi?