Chi ben comincia è una rubrica a cadenza settimanale -anche se io sono un po' lunatica e a volte salto sorvolo la questione ordine- ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri, e consiste nel condividere con voi lettori le prime righe dell'incipit di un romanzo che ho letto/sto leggendo/leggerò per indirizzarvi positivamente o meno verso la lettura in questione.
Non potevo non dedicare una puntata di questa rubrica a questo libro; come vi avevo anticipato nell'ultimo tag, iniziarlo mi aveva dato la sensazione che sarebbe diventato ben presto uno dei miei libri preferiti... e non mi sbagliavo! Ho superato da un pezzo la metà del libro e sono assolutamente entusiasta del contenuto, sto friggendo dalla voglia di correre a continuare, anche se dovrei studiare. Quindi vi lascio con un pezzo del prologo di Raven Boys *occhiolino*
Blue Sargent non ricordava più quante volte le avessero detto che avrebbe ucciso il suo vero amore.
La sua famiglia si occupava di predizioni. Predizioni che tendevano, tuttavia, a essere abbastanza generiche. Frasi come: Oggi ti accadrà qualcosa di terribile. Potrebbe avere a che fare con il numero sei. O: Soldi in arrivo. Apri la mano. O: Ti spetta una decisione importante, e non si prenderà da sola.
Ma a quelli che entravano nella piccola casa azzurra al numero 300 di Fox Way non importava l’imprecisione dei loro auspici. Era diventato un gioco, una sfida, scoprire il momento esatto in cui le predizioni si sarebbero avverate. Così che, qualora un furgoncino con a bordo sei persone si fosse schiantato contro la macchina di un cliente due ore dopo aver ricevuto il suo pronostico medianico, quest’ultimo avrebbe potuto annuire con una sensazione di soddisfazione e sollievo. Quando un’altra cliente in cerca di un’entrata extra avesse ricevuto l’offerta da parte di un vicino di comprare il suo vecchio tosaerba, si sarebbe potuta ricordare la promessa di soldi in arrivo e avrebbe venduto il tosaerba sapendo che l’affare era già stato predetto. O nel momento in cui un altro cliente ancora avesse sentito sua moglie dire Dobbiamo prendere una decisione, avrebbe ricordato quelle stesse parole pronunciate da Maura Sargent davanti a una celta di carte e sarebbe passato subito all’azione.
Ma la natura imprecisa dei presagi li impoveriva un po’ del loro potere. Le predizioni potevano essere interpretate come coincidenze, casualità. Erano la risata sommessa di quando incontri un vecchio amico in un parcheggio del Walmart. Un brivido nel momento in cui il numero diciassette appare su una bolletta dell’elettricità. La percezione che anche se hai scoperto il futuro, ciò non cambierà il modo in cui vivi il presente. Erano la verità, ma non tutta la verità.
Già dalla prima frase ho sentito i brividi scivolare lungo la pelle, ammaliata dalla lieve sfumatura mista di ironia e rassegnazione che Blue, la protagonista, imprime ai suoi pensieri. Il timore di uccidere il suo vero amore prende un peso sempre maggiore all'interno della storia, specie quando lo incontra e fa amicizia con gli altri ragazzi corvo cui diceva non si sarebbe mi avvicinata. Mi sono affezionata subito a Blue, a Gansey e agli altri, e sentivo addosso la tensione del loro primo incontro. E' elettrizzante, totalizzante, occupa tutti i miei pensieri e sento il bisogno di finire quel libro! Adesso. Perciò aspetto i vostri commenti a questo post, e magari mi dite se avete già letto questo libro e sentito ciò che sto provando io in questo momento.