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“Quando Ludwig van Beethoven compose la melodia della sua opera per pianoforte, non poteva di certo immaginare che oltre duecento anni dopo questa avrebbe risuonato in un lussuoso appartamento londinese.
Il suono proveniva da un dispositivo che sarebbe stato inimmaginabile per il pianista, attraverso il quale era possibile comunicare con gli altri, anche nel caso si fossero trovati all'altro capo del mondo.
Di certo Beethoven pensava soltanto alla sua amante, Therese Malfatti, alla quale aveva dedicato la sua bagatella in La minore,
Il telefono ripeteva quel brano con insistenza e con una purezza computazionale, perfetta, impersonale. Il volume aumentava tra uno squillo e l'altro. Su un cassettone marrone dipinto, vibrava l'ultimo modello di iPhone. Il tremolio unito alle note composte da Beethoven creava quell'ensemble musicale familiare a chiunque abbia un collega di lavoro che lascia il telefono alla propria postazione per andare in riunione, al bagno o a prendere un caffè alle macchinette..e non torna per rispondere.
A telefonare era qualcuno di ostinato. Quando la chiamato s'interruppe, richiamò ancora, e il classico viennese partì di nuovo con il suo crescendo."
Qualcuno di voi lo ha già letto? Che mi dite??