Un nuovo inizio di settimana, un nuovo incipit da gustare insieme. Oggi è la volta di Cantavamo nel buio di Lesley Kagen, un romanzo che ho letto un po' di tempo fa e che merita davvero, uno spaccato dell'America degli anni '60, la tenera storia di due sorelle molto unite.
Non seppi mai esattamente chi trovò il corpo senza vita di Sara Heinemann giù alla laguna. Ma fu Willie O'Hara a riferirci che giaceva sull'erba, tra le barche a remi rosse e mezze marce che si potevano noleggiare a un dollaro per andare a pesca. Sara aveva le mutandine rosa intorno al collo a mo' di fiocco ed era nuda. Le avevano anche tagliato un po' dei suoi capelli biondi, proprio come a Junie Piaskowski l'estate precedente.Nessuno immaginava che in Vliet Street potessero accadere fatti simili. Ma come diceva sempre papà... le cose accadono quando meno te lo aspetti. E posso cambiarti la vita. Perché dopo che ebbero trovato il corpo di Sara sembrò che i nostri giochi serali, come quello dei fantasmi, e la parata del Quattro Luglio, e persino i bagni rinfrescanti nell'Honey Creek nelle giornate così calde da farti sudare fino alla punta dei capelli, dovessero diventare parte dei bei tempi andati di cui ci parlava sempre la nonna. Perché una bambina morta era una cosa. Ma due... Tutti cominciarono a chiedersi chi sarebbe stata la prossima. A parte me. Io sapevo chi era.Era l'estate del 1959. L'estate dei miei dieci anni. Quell'estate, in Vliet Street la gente cominciò a chiudere la porta a chiave.
da Cantavamo nel buio di Lesley Kagen (ed. Ponte alle grazie)