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Chi cerca trova… altro

Da Alessia-Mammacongelo @mamacongelo

Ho caricato Merdolo in auto alle 17.30 pm di un tranquillo pomeriggio primaverile e sono partita alla volta di Mont-Royal, il monte da cui la città di Montréal prende il nome. Ho coinvolto l’ignaro nano in una caccia al tesoro personale: riuscire a vedere i fantomatici castori che popolano il parco del monte. Amici a conoscenti di qui affermano di averli visti, pubblicano tanto di foto a conferma delle loro parole e immancabilmente chiedono anche a me di raccontare il mio incontro con questi simpatici quanto nascosti (a me) roditori. Mai visto un castoro, ed è ormai un anno che sono qui.

Vado spesso a Mont-Royal, è uno dei miei luoghi preferiti della città, offre una stupenda vista sulla Downtown, il parco è grande con tanti viali e sentieri e c’è un bel prato in fronte al Lago dei Castori (appunto) su cui si può pattinare in inverno. Così sono andata a cercarli. Merdolo ed io arriviamo a destinazione dopo esserci annoiati nel traffico montrealese, schivato le voragini presenti nelle carreggiate malconce per il gelo invernale e dribblato ciclisti con istinti suicidi sui pendii del monte. Ho poco tempo, devo muovermi alle 19.30 pm Merdolo cena e se ritardo di ½ secondo strilla a sirena continua, lui è un tipo preciso mica come me. Che la caccia al tesoro abbia inizio!

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Percorro in lungo e in largo il parco, salgo e scendo, vado a destra e a sinistra, sopra e sotto ma di castori neanche l’ombra. Circumnavigo il lago, che di castori ha solo il nome, mi arrangio come posso con il passeggino fuoristrada nei sentieri meno battuti. Incontro scoiattoli, ciclisti, turisti, anatre e podisti ma zero castori. Inizio a pensare che siano una leggenda metropolitana, come i coccodrilli nelle fogne di New York. Uffa, io sono un’amante degli animali mi sarebbe piaciuto vederli.

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Un po’ sconsolata mi incammino verso il parcheggio, percorrendo un sentiero non ancora battuto, quando ad un tratto “Stonf!” mi scivola giù da un albero davanti agli occhi una palla di pelo. Che a guardarla meglio è… un orsetto lavatore!!! Le caratteristiche dei procioni dal vivo sono: il volto mascherato, l’assenza di agilità ed il sedere largo. Ammetto di essermi emozionata e dalle foto si vede che mi tremava la mano!

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Gira e rigira alla fine ho trovato il mio tessssoro! Felice di questo incontro inaspettato torno verso casa, mi metto alla guida approfittando dell’onda verde, piede sull’acceleratore in puro stile Nascar, con Merdolo dietro a fare da sirena.

Ovviamente i castori non li ho visti. Ma per oggi, è andata bene così.


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