Magazine Diario personale

Chi cerca trova…. se riesce nell’intento!

Da Gattolona1964

com2 si chiamano quell2 peeaone che uno che ha una malattia e anche loro si immedesimano di averfla?scolpendo-del-parco-culturale-di-taiwan-agli-indigeni-che-descrive-la-gente-di-taiwaborigena-che-balla-abbigliamento-51351159

Stiamo calmi!! Siamo oggi dinnanzi ad una difficile frase alfanumericosillabata, di difficile traduzione sensata,nella quale il soggetto, sicuramente non Italiano o se tale non ancora in grado di parlarlo e nemmeno di scriverlo, tenta di cercare a tastoni, che cos’è l’ipocondria o l’ipocondriaco. Forse è un indigeno dell’Amazzonia di quelli che (beati loro!) vivono nudi tutto l’anno, con in mezzo alle gambe il cibo per nutrirsi, cioè un gonnellino di banane o ananas? Oppure l’appoggia e allunga pene che oltre ad essere di comodità ha il pregio di mascherare eventuali difetti non dichiarati! D’altronde sin dai secoli più remoti l’uomo ha sempre mostrato difficoltà nel gestire tale ingombro che si ritrova, motivo per cui lo troviamo spesso intento a manipolarlo per metterlo al suo posto, che evidentemente, ancora non ha trovato! 

aborigeni
Ho il ragionevole dubbio che il cercatore sia un abitante dell’America Centrale o Meridionale, un meticcio o indiano, che anticamente veniva chiamato peo’ne. Il nostro si spera estinto, bracciante agricolo, cioè lavoratore a giornata non qualificato, memore del dna che si porta appresso ha usato, e da qui mi sorge il dubbio, la parola “peeaone”. In un contesto di tranquillità grammaticale avrebbe forse voluto dire “persone”, ma lo reputo assai improbabile. Il nostro navigante internettiano senza bussola, era nei secoli antichi sempre a contatto con i sederi altrui, svolgeva il suo lavoro quasi sempre piegato in avanti per sradicare dalla terra, pomodori, patate, legumi e altro. Sappiamo che la terra è molto bassa e da qui si evince che i peones erano in posizione protesa in avanti, in fila è il caso di dire indiana per cui respiravano le sfumature della fatica gli uni degli gli altri.La posizione a novanta gradi dei braccianti, non favoriva di certo la salute degli stessi, per cui si ammalavano facilmente contagiandosi l’un l’altro per via della comunicazione diretta Bocca del viso fratto bocca dell’ano uguale malattia assicurata.Va da sè che a furia di ammalarsi si diffuse un’ampia credenza con annessi credenzini, che bastasse stare a contatto anche solo con il pensiero di un altro lavoratore che ti era di fianco o dietro o davanti per ammalarsi con certezza. Nei secoli si contagiarono così a milioni e anche chi ammalato non era, lo diveniva per simulazione, manifestando tutti i sintomi di chi era a letto con quarantadue di febbre! Il nostro o nostra se essere di natura femminile si è comunque evoluto nel tempo, perché nella frase cercata su Google ha usato un termine moderno”immedesimano”. Voce del verbo immedesimare, are prima coniugazione, se seguito con costanza potrebbe arrivare a spiegarsi non a mugugni ma con piccole frasette di senso compiuto!

La seconda frase che vado ora ad analizzare mi ha creato non pochi problemi di comprensione, forse la interpreto male, ma io la tradurrei in questo modo, vi riporto fedelmente la frase:

1pene e undito nella clitoridi, novantacinque anni, vagina.

A prima lettura sembrerebbero gli ingredienti di una ricetta sessuale, ma così è troppo scontato: prendo unpene, (articolo e sostantivo tutto attaccato!!) lo miscelo con un dito (ma vero o di pasta frolla??) li sbatto nel mixer e li inserisco nella vagina. Ma in quale? Ma qual’è quella vagina che seppur ha novantacinque anni si presta a farsi fare una specie di clistere preparato da Maga Magò? Cioè una rispettabile signora anziana dà il consenso ad ingerire tale intruglio per chissà quale esperimento? La vogliono far tornare giovine e riprovare certi solluccheri? Desiderano dimostrare che pene e dito insieme è un’accoppiata vincente? No non mi convince! Vogliono vincere al guinness dei primati per la ricetta più strana del mondo? Seconda ipotesi, il cercatore o la cercatrice di termini inconsulti o inconsueti o inconsultabili ha messo un annuncio su un quotidiano locale, ma ha scambiato l’ordine delle parole. Doveva scrivere così: Vagina novantacinquenne, quindi donna, in ottima salute, con cuore e altri organi perfettamente in ordine, dona a volontario maschio coraggioso e senza puzza sotto le ascelle una collezione di clitoridi, peni, dita d’oro e pietre preziose a chi la porta a fare un giro sulla ruota della morte a Mirabilandia. Potrebbe andar bene, non fosse che la prima parte mi lascia ancora perplessa: 1pene e undito nella clitoridi. 

P.S. non vogliatemene ma ho sudato le quattro magliette della salute per trovare l’emblema del undito tutto attaccato e unpene, anche se con il cerotto!

ditoconkoala
penegiganterosa

Quel modo di scrivere l’unità di misura attaccata al sostantivo dev’essere la chiave del mistero, poi l’uso del plurale nel terzo nome, mi fa pensare che la signora arzilla e che sa il pene suo,  possegga una composizione regale tutta scolpita nell’oro e nei diamanti, ove si trovano tutti gli organi maschili forgiati insieme. Di inestimabile valore commerciale, s’intende! Resta il fatto che desidera andare a Mirabilandia, vediamo un pò se chi ha cercato la frase è disposto a portarcela.

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