Chi danneggia la ricerca?

Creato il 24 aprile 2013 da Fisiciaroundtheworld

Quando scrivevo che l’incendio di Città della Scienza era “un cattivo presagio” purtroppo non mi sbagliavo.  Si susseguono in questo paese manifestazioni di vero e proprio boicottaggio della scienza e del metodo scientifico, eppure tutti si dichiarano a parole favorevoli alla ricerca, tutti dicono che è importantissima… ma nei fatti?

Nei fatti si implora il Ministro di fare sperimentazione umana, su bambini, di una terapia che ha mostrato di aggirare le regole della comunità scientifica, che non ha alcuna efficacia dimostrata e che ha rivelato diverse irregolarità da un punto di vista igienico e metodologico (per riassumere ed approfondire l’intera vicenda consiglio questo e questo post di Medbunker). Questo non è forse offendere chi la ricerca la fa sul serio, rispettando protocolli e sottoponendosi al peer review?

Delle questioni italiane scrive spesso Nature, segno che gli argomenti di cui si parla non sono affatto marginali, ma anzi degni dell’attenzione della comunità scientifica internazionale. Ultima in ordine di tempo, è stata l’occupazione dello stabulario del Dipartimento di biotecnologie mediche e medicina traslazionale dell’Università di Milano avvenuta sabato scorso da parte di un gruppo di animalisti. Questi sono riusciti ad introdursi nei laboratori, hanno manomesso gabbie e documenti, e portato via gli animali (topi e qualche coniglio). L’intera vicenda è riassunta molto bene in questo articolo di Oggiscienza. Si stima una perdita di fondi per 100 mila euro. Ma oltre al danno economico, ricordiamo che si tratta di un dipartimento universitario e quindi di soldi pubblici o donazioni, è stato distrutto il lavoro di anni di studi, oltre che la speranza di chi aspetta una cura per terribili malattie quali ad esempio autismo, malattia di Parkinson, di Alzheimer, Sclerosi Multipla, Sclerosi Laterale Amiotrofica. In più, i topi liberati sono condannati a morte rapida in quanto immunodepressi e inadatti a vivere al di fuori dei laboratori, e potrebbero essere infetti.

A questa incursione è seguita una manifestazione dei ricercatori, di cui è possibile leggere una cronaca qui, e una lettera dei ricercatori del CNR di Milano. Ieri è stata pubblicata sul sito del CNR un comunicato di condanna nei confronti di questo gesto, che gli animalisti chiamano “dimostrazione pacifica” ma è a tutti gli effetti un atto di vandalismo, e per questo hanno denunciato per i gravi reati commessi gli attivisti responsabili.

Come dicevo, anche Nature ha riportato la notizia in questo articolo. Un riepilogo degli articoli pubblicati sulla rivista che riguardano lo stato della scienza e della ricerca in Italia è qui.

Per concludere, riporto anche il link di un’intervista doppia a uno degli attivisti protagonisti della vicenda, e a un membro dell’associazione ProTest Italia: è molto interessante perchè evidenzia quanto questi attivisti siano completamente ignoranti in materia (e consci di esserlo).

Infine un commento personale: sicuramente gli scienziati devono impegnarsi di più nella comunicazione, e devono trovare un modo di spiegare al grande pubblico l’importanza del lavoro che svolgono; ma certo finchè TV e giornali continueranno a mostrare persone che dicono di essere guarite grazie a Padre Pio o all’acqua di Lourdes (quando invece li hanno guariti i medici e le terapie), la popolazione non capirà mai l’importanza della ricerca e della sperimentazione animale, così come della necessità di seguire protocolli ben definiti, e il ricercatore sarà un torturatore senza cuore e senza scrupoli al soldo delle multinazionali del farmaco. La ricerca non la danneggiano solo i politici e i tagli ai finanziamenti, ma anche giornalisti, conduttori televisivi e comuni cittadini.

Topo nudo. Fonte: Wikimedia.



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