E’ durato un anno, vissuto pericolosamente sul filo dell’inerzia e attaccati al palo del bunga bunga, Poi lo spread, le risa di Merkel e Sarkozy, i diktat della Bce dai quali il Cavaliere non è riuscito a cavarsela come al solito per un pelo e il Quirinale ha imposto la formula Monti il cui effetto è sotto gli occhi di tutti: una resa a poteri esterni e un governo di espertissimi incompetenti.
Adesso ci riprova, magari con la segreta ambizione di essere il primo inquilino del Quirinale che fa un governo del presidente che prevede se stesso come premier una volta finito il settennato. Bizzarrie anche possibili, ma che qualunque forma prendano, rimettono nella sostanza ancora un volta in gioco Berlusconi se non altro come beneficiario di una impunità tombale. Bersani non ce l’ha fatta, si è auto congelato, ma non da ieri sera quando è uscito smacchiato dall’antro quirinalizio: si è messo nel frigorifero un anno e mezzo fa rinunciando a pretendere le elezioni, lasciando che il Quirinale facesse il suo governo di occupazione e in seguito difendendo il presidente ad ogni occasione, come fosse l’ostia consacrata. Chi di Napolitano ferisce, di Napolitano perisce.