“Farage non è come viene descritto, così come io non sono il fascista e il nazista descritto dai giornali italiani. Vuole controllare i flussi migratori in Europa così come lo vogliamo noi” (Beppe Grillo, difendendo l’UKIP dagli attacchi della stampa italiana ed europea)
Tanto per dire, Farage fu quello che si scagliò contro i lavoratori italiani in Gran Bretagna:
nel 2009 si è infatti reso protagonista di una manifestazione contro gli operai dell’italiana Irem, impegnata in un subappalto presso una raffineria della Lindsey Oil, nel Lincolnshire.
Migliaia di operai inglesi, all’epoca dei fatti, scesero in sciopero in tutto il Regno Unito per mostrare solidarietà nei confronti dei compatrioti impiegati nel Lincolnshire, e contro l’impiego di manodopera italiana e portoghese.Nigel Farage, invitato dalle organizzazioni dei lavoratori in rivolta a prendere parte ai loro raduni, aveva lanciato la sua ricetta. Una frasetta semplice semplice, dal sapore vagamente novecentesco: «Posti di lavoro britannici per lavoratori britannici». Un auspicio che si sarebbe potuto avverare lo quando la Gran Bretagna sarebbe stata «governata dai britannici». E non dai burocrati di Bruxelles.
Il Fatto Quotidiano, giornale non di certo nemico di Grillo descrive il programma del partito UKIP:
Oltre all’euroscetticismo, il suo partito si contraddistingue per uno spiccato nazionalismo (alla La Russa diciamo), una concezione dell’economia estremamente liberale, una visione dell’immigrazione (anche intra europea, quindi italiani compresi) alquanto ristretta e molti punti interrogativi sui diritti civili, come l’obiezione ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. Dal punto di vista fiscale, l’Ukip sorride alla cosiddetta “flat tax”, ovvero (semplificando) un’aliquota unica che non prenda in considerazione il reddito, allargando in questo modo la base imponibile (con la cancellazione di tutta una serie di detrazioni) e facendo un regalino ai paperoni (come chi guadagna 200.000 sterline l’anno).
Grillo non mi sorprende. Anche Farage dice di non ‘essere ne di destra ne di sinistra’. In genere quelli di destra dicono sempre così. Ciò che mi farà soffrire saranno le giustificazioni che i grillini ‘di sinistra’ cercheranno d’ora in poi per difendere in un modo o nell’altro l’accordo futuro tra UKIP e M5S.
Perchè sono convinto che riusciranno a difendere questo accordo o comunque ad accettarlo. “Se la rete lo vorrà”.