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Chi è il tuo sponsor?

Creato il 03 gennaio 2012 da Elettra

Probabilmente solo mia madre e mio padre non mi hanno chiesto “Chi è il tuo sponsor?” oppure la variante più impertinente: “Ce l’hai lo sponsor” e se non l’hanno fatto è solo perché ancora non hanno ben capito che cosa sto per fare, che cosa – se tutto va bene – farò.
La prima volta che me l’hanno chiesto, gli altri, quelli che sanno come vanno certe cose in certi ambienti, non certo i miei che pure credono di essere abbastanza navigati in queste cose, ho pensato “Boh, non lo so. Vabbè”. La seconda volta mi sono detta “Dai che coincidenza, anche lui mi dice la stessa cosa. Ma io lo sponsor ce l’ho? Boh, non è che ci sia mai stata chiarezza”. La terza volta a parte un neanche tanto silenzioso “che palle” ho pensato “Roger, abbiamo un problema, sono io che non mi sono informata bene o ‘sta storia dello sponsor vuoi vedere che è importante?” e allora rispondevo con l’aria da piccola fiammiferai “Beh lei sì, mi ha detto di farla questa cosa, che potevo farla, che il lavoro era buono, mi ha consigliato un po’ di cose, mi ha riletto il progetto e ha detto che comunque andava bene e durante la discussione ha detto: mi auguro che la dottoressa continui a studiare, cioè ha detto proprio così, col microfono acceso, davanti a tutti!” sperando di essere convincente e ricordandomi però che fino ad ora non c’è stata una investitura ufficiale del tipo, “io ti sponsorizzo, tutto regolare bella, vai tranqui”.
Poi ho perso il conto delle persone che mi hanno chiesto questa storia dello sponsor, persone che stimo e che sicuramente vogliono mettermi in guardia soprattutto dall’ingenuità che mi fa ancora credere che basti qualche bel commento alla tesi e durante la discussione, qualche piccolo consiglio prima di consegnare la domanda, studiare e leggere parecchio per poter fare, relativamente con serenità, questa cosa. Poi sarà che alcuni oltre a chiedermi dello sponsor non si sono fatti il problema di dire che i posti sono già assegnati, che alla fine è solo con la borsa che può servire a qualcosa, che senza è una stronzata, ci rimetti pure. Poi sarà stata la febbre e il pessimismo cosmico, perché sono una rincoglionita e almeno questa cosa dell’essere un po’ meno pessimista potevo metterla nella lista dei propositi dell’anno nuovo. Giusto per gennaio.


Filed under: No, parliamone

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