Lui è solo un barman
Thriller teso, cupo e chiuso su se stesso, Chi è senza colpa mette in mostra un ottimo Tom Hardy e l’ultima apparizione cinematografica di James Gandolfini.
Bob è un barman di Brooklyn che lavora presso il pub del cugino Marv. Il locale è controllato dalla mafia cecena del posto, che lo utilizza come copertura per il riciclaggio di denaro sporco. Una notte Bob trova un cucciolo di pitbull nella spazzatura e incontra Nadia, una giovane donna con un presente difficile. Nel mentre il pub viene rapinato e dal quel momento le cose cominciano a precipitare.
Puro e semplice film di genere, Chi è senza colpa si dimostra in grado di tenere lo spettatore concentrato e attento per l’intera durata. Sia ben chiaro: la pellicola diretta dal belga Roskam non è un capolavoro e neanche un film che si ricorderà nei secoli dei secoli. Tuttavia è scorrevole, brillante nella scrittura e autentico. Perché nel racconto del quartiere (una Brooklyn da ghetto, nella quale i delinquenti ceceni sono boia e padroni del territorio) si respira aria di verosimiglianza e anche i rapporti che intercorrono tra i protagonisti e i “comprimari” appaiono ben delineati e realisticamente coinvolgenti. Chi è senza colpa dimostra di possedere gli strumenti giusti per raccontare una vicenda di perdizione e redenzione, punteggiata da un passato ingombrante e da una serie di svelamenti abilmente dispensati con il contagocce.
Di cinema sulla provincia americana ce ne sono stati, soprattutto negli ultimi anni, e Chi è senza colpa non fa difetto nell’esibizione di stereotipi visti e rivisti sullo schermo cinematografico. Nonostante ciò la forza del prodotto di Roskam non risiede solamente nella vicenda, ben costruita e non abbandonata a se stessa, e nell’ambientazione, priva di un anelito di speranza, ma nelle interpretazioni di un gigantesco Tom Hardy e di James Gandolfini, due attori che paiono vivere per pellicole del genere. Hardy è votato alla sottrazione del gesto, allo sguardo sperduto e difficilmente decifrabile, mentre Gandolfini ha la capacità di infondere al suo personaggio mistero, sfacciataggine e un passato nel quale i cadaveri nell’armadio sono ben più di uno.
Chi è senza colpa è cinema che scava nelle psicologie e che utilizza come metafora-mondo un quartiere allo sbando e come volontà di riscatto, semplicemente, il prendersi cura amorevolmente di un cane trovato in un bidone della spazzatura. In Chi è senza colpa nessuno è davvero colpevole e nessuno nemmeno innocente; c’è chi lo sostiene e lo declama sapendo di non esserlo. In conclusione si può facilmente affermare che Roskam realizza un film convincente, un noir che riflette sull’innocenza e dal quale fuoriesce un’insperata apertura al sorriso.
Uscita al cinema: 19 marzo 2015
Voto: ***