Cofanetto proveniente dalla tomba di Vergina. Qui vi erano le ossa combuste
di quello che si pensa sia Filippo II di Macedonia (Foto: AP Photo -
Petros Giannakouris)
Quando venne rinvenuta una spettacolare sepoltura piena di artefatti, seppellita sotto un cumulo di immondizia a Vergina - siamo nel 1970 - gli archeologi hanno intensificato gli sforzi per identificare chi l'occupava. Nel 1980 Jonathan Musgrave, John Prag e Richard Naeve hanno ipotizzato che il proprietario della tomba fosse Filippo II. La loro teoria si basava su una ferita visibile sull'orbita destra dello scheletro maschile trovato nella tomba. Filippo II, in effetti, aveva un tipo di ferita analogo. Nel 2000, però, Antonis Bartsiokas ha confutato questa teoria, asserendo che la ferita all'orbita destra dello scheletro era stata provocata dopo la morte.
I ricercatori Theodore Antikas e Laura Wynn-Antikas, in un articolo pubblicato in questi giorni sulla Rivista internazionale di osteoarcheologia, hanno cercato di risolvere l'annoso problema dell'identità dell'occupante la ricca tomba di Vergina. La loro analisi si è avvalsa della tomografia assiale computerizzata e di tecniche di fluorescenza, nonché di raggi X. Secondo i due ricercatori gli occupanti della sepoltura sono Filippo II ed una principessa scita.
Un affresco della facciata della tomba che si crede essere di Filippo II
di Macedonia (Foto: AP Photo - P. Giannakouris)
Demostene riferisce che Filippo II ebbe, durante la sua vita, lesioni ad un occhio, ad una mano, alla clavicola e ad una gamba. La lesione alla mano è stata perfettamente documentata sullo scheletro della tomba di Vergina.
Lo scheletro femminile, sepolto nella medesima tomba, appartiene ad una donna morta all'incirca all'età di 30 anni, che ha sofferto, in vita, di ernia del disco dovuta alla prolungata abitudine a cavalcare. La donna aveva anche una frattura della gamba che, al momento della morte, si era ricomposta ma che aveva accorciato l'arto interessato. L'età e la propensione ad un uso frequente del cavallo hanno suggerito agli archeologi che lo scheletro possa appartenere alla settima moglie di Filippo II, la figlia di Atheas, re di Scizia.
Naturalmente le conclusioni di Theodore Antikas e Laura Wynn-Antikas non sono definitive per l'attribuzione di un'identità certa ai due scheletri trovati nella tomba di Vergina. I due ricercatori, però, hanno richiamato l'attenzione su alcune ossa mai analizzato prima, trovate anch'esse nella sepoltura. Si tratterebbe di sette individui, tra i quali un feto e quattro neonati di circa 8-10 mesi di vita. Ancora non si è riusciti a capire quali fossero i legami tra questi altri sette scheletri e l'uomo e la donna che sono i principali "proprietari" della tomba.