Henri Marie Raymond de Toulouse-Lautrec fu un pittore Francese
Associato al ricordo del cantante Aristide Bruant, al Moulin-Rouge e alle stelle effimere che animavano le notti parigine, il nome di Henri de Toulouse-Lautrec è indissolubilmente legato a una certa immagine degli ultimi decenni del XIX secolo.
Testimone lucido e insieme frequentatore dei luoghi di piacere che descrive, questo artista lascia una straordinaria galleria di ritratti, affascinato dai volti delle persone, dedicandosi con impegno a raffigurare gli uomini da lui frequentati, amici o conoscenti, o le donne da cui si sente attratto. Le atmosfere caotiche delle sale da ballo più in voga o le luci della ribalta che catturano Lautrec sono però molto lontane dal suo ambiente d’origine
Toulouse-Lautrec, nacque il 24 novembre del 1864 ad Albi, nel palazzo medioevale della famiglia, le cui origini nobili risalivano fino a Carlo Magno.La madre, Adèle Tapié de Céleyran, ha sposato suo cugino Alfonso, conte di Toulouse-Lautrec, brillante cavallerizzo, appassionato, come tutti i membri del suo casato, di caccia e di cavalli
Nel 1872, Toulouse – Lautrec si trasferì con la madre a Parigi, dove frequentò il Lycée Fontanes e conobbe Maurice Joyant, l’amico della sua vita, che sarebbe divenuto anche il curatore della sua eredità, il suo primo biografo e che avrebbe fondato, ad Albi, il Museo Toulouse – Lautrec.
Nel 1878 Henri si rompe il femore sinistro scivolando sul parquet del salone della casa natale; poi, un anno dopo, si frattura l’altra gamba in seguito a una banale caduta: una patologia ossea che deriva da una malattia congenita probabilmente dovuta al matrimonio tra consanguinei com’è appunto quello tra i suoi genitori. Sarà dunque la malattia a orientare il destino del giovane.
Le vicissitudini di salute costringono Toulouse-Lautrec a lunghe convalescenze. È così che prende confidenza con la pittura. Si reca a Parigi dove visita le mostre e prende qualche lezione dal pittore René Princeteau.
Nella primavera del 1881 si reca a Parigi, per dedicarsi stabilmente alla pittura. Riprende a frequentare lo studio di Princeteau. Quindi, nel 1882, decide di seguire le lezioni di Léon Bonnat. Dopo qualche mese entra nell’atelier di Fernand Cormon.
Nel 1884 apre uno studio insieme ad Albert Grenier, ma lavora spesso all’aperto, o nei locali. . I suoi ritrovi preferiti sono il Moulin de la Galette, Le Chat Noit e Le Mirliton, il locale rilevato da Aristide Bruant. L’atmosfera di questi luoghi gli fornisce lo spunto per ritrarre cantanti, ballerine, clienti ai tavoli. Per non urtare la famiglia sceglie di firmarsi con lo pseudonimo “Tréclau”.
Nella primavera del 1887 Lautrec abbandonò lo studio di Cormon ed espose riuscendo a vendere il suo primo quadro.
Nel 1887 espose in una collettiva con Bernard, Anquetin, Van Gogh al Grand-Bouillon, il ristorante dello Chalet al 43 dell’avenue Clichy. La mostra organizzata dallo stesso Van Gogh non aveva nulla delle gallerie d’arte alla moda di quel tempo e per la prima volta Lautrec presentò la sua arte ad un pubblico di un ceto modesto.
Nel 1889 l’artista espose ancora con gli Inchoèrents con lo pseudonimo irreverente di “Pubis de Cheval”,la tela ”Portrait d’une malhereuse famille atteinte de la petite grelure”.
Nel 1889 Lautrec partecipò al “Salon des Indèpendents” organizzato dagli artisti dissociati dal “Salon des Artistes francais” a causa delle polemiche per la severità della giuria. Espose le opere “Bal du Moulin de la Galette” ed il ”Ritratto di Forcaud ” che riscossero grande interesse.
Sono di questo periodo anche le tele ”Poudre de riz” , ”La Trapeziste” e ”A la Mie” esposto al “Salon des Indèpendents” del 1891. Nello stesso anno insieme al medico Bourges Henri, affittò un appartamento al 21 di rue Fontaine.Molte furono anche le esposizioni nei ritrovi mondani come il “Circolo Letterario ed Artistico” di rue Volney dove Lautrec espose in quattro occasioni tra il 1889 ed il 1992. Le opere trattavano principalmente di ritratti, tra i quali riscosse un notevole successo quello di ”Hélène V”(1891).
Sempre nello stesso periodo dopo aver visto il manifesto di Bonnard, ”France-Champagne” , si appassionò alla litografia e si fece accompagnare dallo stampatore Ancourt di rue Saint-Denise, è di questo periodo la commissione di Charles Ziedler proprietario del Moulin Rouge per un manifesto pubblicitario che riscontrò un discreto successo.
Sull’onda del successo giunsero nuove commissioni da vari locali: Divan Japonais, Les Ambassadeurs e tra il 1892 e 1893 realizzò manifesti per Aristide Bruant, Jane Avril, Caudieux.
Nel frattempo continuava ad esporre, nel 1889 a Reims ed in seguito partecipò alle esposizioni di Bordeaux nel 1893 e nel 1900.
Uno dei problemi nella vita di Lautrec fu l’alcolismo. Egli raccontò che la prima sbronza fu nel 1881 ed il vizio dell’alcool lo perseguitò per tutta la vita.
Il suo stato di salute dopo il 1897 andò peggiorando, inoltre i danni provocati dalla sifilide, malgrado i trattamenti con il mercurio progredirono. Dopo il 1898 la sua produzione rallentò drasticamente, egli stesso dichiarò di trovarsi in uno stato di “rara letargia”. Cominciò a soffrire di crisi paranoiche e fisiche accompagnate da allucinazioni.Durante le crisi etiliche sperperava il denaro ed imbrattava di vaselina i quadri. Tra febbraio e marzo del 1899 su consiglio degli amici medici venne ricoverato nella clinica per malattie mentali del dottor Sémelaigne a Neuilly . Il 15 marzo i medici constatarono che Lautrec privato dell’alcool migliorava molto velocemente e si era nuovamente immerso nel lavoro.
Preoccupati anche dalla campagna giornalistica capeggiata da Arsène Alexandre che insisteva per la dimissione dell’artista, i medici il 17 maggio1899 decidettero di autorizzarne l’uscita anche se da quel momento il pittore venne obbligato a non rimanere da solo.
Lautrec accompagnato dall’amico Paul Viaud cominciò a viaggiare da Le Crotoy, a Le Havre, a Taussat, fino a giungere a Malromé riprendendo comunque a bere. Nell’ottobre del 1900 andò a Bordeaux e vi rimase fino in aprile dove aprì un atelier a rue Porte-Dijeaux. Tornato a Parigi trascorse gli ultimi mesi molto debilitato ed allo stremo delle forze, venne riportato a Malromé nella tenuta familiare nei pressi di Saint-André-du-Bois, dove morì il 9 settembre 1901, pochi mesi prima del suo trentasettesimo compleanno.
È sepolto a Verdelais, nella Gironda, a pochi chilometri dal suo luogo di nascita.