Magazine Diario personale

Chi fa le scuse ad Angela Bruno?

Da Albertocapece

20130211_berlusconi_vieneOggi devo delle scuse. Le devo alla signora Angela Bruno, quella apostrofata da Berlusconi nelle sue impareggiabili funzioni di animatore, palpeggiatore, uomo di mobbing in ogni campo: mi ero scandalizzato che si considerasse “onorata e divertita” delle volgari attenzioni del vecchio sporcaccione, Per la verità avrei dovuto prendermela anche di più con quegli imbecilli fatti e finiti, quegli ignobili servi chinati a culo busone, come si diceva un tempo, che applaudivano alle prestazioni parolaie del cavaliere. Ma insomma che l’Italia sia popolata di camerieri non è una novità e sono stato più colpito dall’entusiasmo della Gradisca di turno.

Adesso si scopre che la signora non era onorata, ma imbarazzata, che il giubilo della venditrice della Green Power esisteva solo in un inqualificabile comunicato dell’azienda. Angela Bruno ha fatto sapere di non essere stata per nulla gratificata dalle attenzioni del senescente e patetico maniaco. Ma ecco la sorpresa: l’azienda colpita  dalle rivelazioni della propria dipendente, invece di vergognarsi della piaggeria vergognosa e bugiarda piaggeria dimostrata “interpretando” le reazioni della Bruno, minaccia di “trarre le conseguenze” per questa ribellione, secondo un copione protervo e arrogante che è ormai diffuso tra i padroni certi di non avere più alcuna “opposizione” sul piano dei diritti.

Quindi chiedo scusa alla signora Bruno per uno stato su Fb e un twitt  un po’ incazzato. Per quello che può valere. Ma credo che le scuse dovrebbero venire da tutti quelli che in questi anni si sono dati da fare per ridurre le tutele e i diritti del lavoro pur dichiarandosi vicini ai lavoratori, quelli che sostengono l’idea di precarietà e non hanno esitato a massacrare l’articolo 18 , quelli che oggi chiedono il voto utile contro il Berlusconi patetico gigolò ma non contro gli oltraggi e le angherie padronali della Green Power che sono il frutto della sua azione, osteggiata nei modi, ma non nella sostanza e nemmeno negli strumenti. Le “conseguenze ” che l’azienda minaccia, nel loro piccolo, seguono il sentiero aperto da Marchionne e da tutti i suoi fedeli seguaci, compreso il suo impiegato modello, inserito a ruolo nelle mansioni di sobrio premier con il quale ci si vuole alleare.  Ma da quella parte le scuse non verranno, neanche i panzerotti di aria fritta, tipica specialità pugliese. Ed è naturale: nemmeno più sanno qual è la loro parte, devono prima leggere l’etichetta.


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