Apro il browser e la prima notizia che mi cade davanti è la scomparsa di Jacques Le Goff, straordinario e poliedrico storico del medioevo che ha segnato uno 'stile' del raccontare la storia, e che ha aperto a tutti, non solo agli addetti, le porte di quei secoli.
I suoi libri ci lasciano una testimonianza di approfondimenti e di studi altissimi, e occupano gran parte degli scaffali delle librerie.
Io, che dopo di noi, sono uno dei massimi esperti mondiali - e planetari - di Medioevo, ho un ricordo 'personale' dello storico francese.

Un percorso straordinario, bellissimo, in una cornice da favola, in cui si mutuavano pezzi rari, reperti formidabili e momenti di vita quotidiana dell'Europa che fu e che ancora oggi è.
E poi - questo il ricordo più vivido - in una bellissima sala, si proiettava questa lunga intervista proprio a lui, monsieur Le Goff, che raccontava a noi poveri dilettanti storici della domenica allo sbaraglio il suo approccio alla storia, la sua capacità di raccontarla e di avvicinarla a tutti.
Un 'genio' del racconto, uno storico 'consumer'. A lui era permesso, perché a monte esisteva una cultura spaventosa e una sensibilità alla ricerca storica unica.
Comprate tutti i suoi libri.
Tutti???
Sì tutti, vi aprirà la mente.