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Chi ha incastrato Annabelle Bronstein ? #9

Creato il 23 aprile 2015 da Signorponza @signorponza

Inutile dire che la parte più bella del far parte di una troppia è il sesso. Così un paio di giorni dopo il nostro fidanzamento mi sono ritrovato a dover vivere quella che è una comune scena di routine quotidiana. La cosa inaspettata è che io quello che notoriamente avrei potuto fare con una persona, la stavo per fare assieme a due persone, contemporaneamente. A pranzo Pietro mi aveva telefonato per dirmi di passare a casa per cena, e che avrebbe voluto che dormissi lì. In realtà ero indeciso, ma visto che eravamo ufficialmente fidanzati potevo anche rimanerci, no? Ne avevo tutti i diritti.

Così prima di passare da loro sono andato a prendere una bottiglia di vino bianco e li ho raggiunti. Frizzantino. Mimmo è sui fornelli che canticchia e sorseggia vino rosso, mentre Pietro mi apre la porta tutto scodinzolante. Non faccio in tempo a chiudermi la porta dietro le spalle che già mi ficca la lingua in bocca e ci spariamo un limone super devastante. Tutto ciò sotto gli occhi vigili di Mimmo che ci guarda di riflesso dallo specchio in cucina. Ecco, io mi imbarazzo molto in situazioni del genere. Incredibilmente, ma è vero. Ma poi penso, questi sono i miei fidanzati. Fino a qualche mese fa ne avevo uno che ne avevo un altro ma solo per lui, adesso io ne ho addirittura due.

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Pensa che ragazzo fortunato. Mentre pensavo a quanta fortuna avevo, anche Mimmo si avvicina e mi ficca la lingua in bocca. Come se non bastasse Pietro si avvicina e ci mette pure la sua. E di li a poco ci siamo ritrovati a farne di ben donde sul tavolo della cucina. Moltobbene. E per fortuna che avremmo dovuto fare una cenetta romantica. Ma in fin dei conti chi se ne importa no. Dopo questo momento di sesso spinto a tre tra i fornelli che Antonella Clerici ci devi preparare un pasticcio di verdure ASAP, in realtà decido di avere un gran fame. Apparecchio la tavola, e nell’attesa mi metto sul divano con Pietro.

Che carino però Pietro. Mi abbraccia e mi stringe a se. E mi bacia ripetutamente. Mentre decido di non poterne avere quasi abbastanza gli propongo di bere qualcosa. Raggiungo Mimmo dietro i fornelli e verso due bicchieri di vino, uno per me e uno per Pietro. Dalla vetrata che ho di fronte, e che circonda quasi tutto il perimetro della cucina, mi accorgo che dal palazzo di fronte c’è qualcuno che è intento a guardarci… con un binocolo. Sissignori. Non esagero. Sgomento mi fermo e fisso meglio la scena. E sì. È davvero un binocolo. Cerco di capire i connotati di questa persona, e non solo ho l’impressione che sia gay, ma si sta anche dando una simpatica ravanata ai gioelli di famiglia. Ne sono certo.

Mentre allungo il vino a Pietro chiedo ad alta voce: “Scusate ma siamo tutti coscienti del fatto che c’è un tizio che ci sta spiando dal palazzo di fronte con un binocolo tra le mani?” e guardo basito i miei fidanzati. “Certo che sì. Dev’essere un mezzo represso. Vive con una ragazza e ci spia da un mesetto. Una sera ci siamo messi a fare sesso qui davanti la finestra mentre lui ci guardava, sempre con quel coso. A me da soddisfazione. Poi è innocuo. Sticazzi” dice sicuro Mimmo. “Ma non vi mette per niente in imbarazzo?” chiedo “Ma noooo. Perchè mai. In fondo sti cazzi, no?” mi risponde Pietro. E certo, sticazzi.

Sorseggio il vino e mi avvicino ancora di più alla grande vetrata. Lo scruto e cerco di carpirne qualche dettaglio. Ho anche l’impressione di conoscerlo. Ma sento che si tratta solo di una vaga impressione, perché sono cieco e anche troppo lontano per esserne certo. Infatti rimango col dubbio. E mentre arriccio gli occhi come per voler mettere meglio a fuoco lui sparisce dietro una tenda. Basito e dubbioso ma certo di conoscere quel tizio, me ne frego perché intanto Mimmo mette in tavola la cena. Dopo la cena guardiamo un film, parliamo delle nostre giornate e ancora dopo continuiamo a farne di ben donde spostandoci in camera da letto. Fino ad addormentarci.

Il mattino seguente

Sono il primo ad alzarmi, visto che devo andare a lavoro all’alba. Sono anche in mezzo. Situazione scomoda quando devi uscire di corsa per evitare tutto lo stramaledetto traffico della capitale. Striscio fuori dal letto mentre Mimmo russa come se non ci fosse un domani. Metto su un caffè e mi do una rinfrescata. Mi vesto e sorseggio il caffè bollente. Non posso fare a meno di pensare al tizio col binocolo. Lo cerco, e dal suo appartamento vedo una luce accesa. Ma di lui nessuna traccia. Vado in bagno a lavare i denti e recupero la mia borsa. Una borsa da uomo ci tengo a precisare. 

Trovo un post-it e lo lascio in cucina vicino la macchinetta del caffè. Grazie per la splendida serata. Buona giornata ci sentiamo dopo – F certo che apprezzeranno il pensiero. Scendo e vado verso la solita via dove parcheggio la mia macchina quando vengo da Mimmo e Pietro. Inserisco la chiave nella fessura e sento il meccanismo della chiusura centralizzata che sblocca le portiere. Mi siedo nell’abitacolo e qualcuno mi bussa al finestrino. Abbasso e vedo solo una mano: “Scusa hai una sigaretta” mi chiede il tipo. Tiro fuori la testa, e rimango senza parole. Il tizio col binocolo è proprio di fronte a me. Sono certo sia lui. Ed è anche BONO.

Il dramma è sempre dietro l’angolo, e di angoli ne è piena Roma. Sì. Avete inteso. PIENA.

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Una storia vera di Annabelle Bronstein, il logo è di Guytano__.

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