“L’uomo in prospettiva: Il Fidanzato
Cos’è: Ai tempi dei tempi era colui che aveva dichiaratamente promesso di sposarci, ovvero quello con cui facevi coppia fissa e che, dopo aver messo il piede in casa, era automaticamente direzionato al matrimonio. Oggi, per estensione di significato del vocabolo, si intende il partner, il ragazzo, il compagno. Insomma, quello con cui si ha un contratto a tempo indeterminato con obbligo di frequenza coordinato e continuativo (e per di più di pubblico dominio). E’ quello con cui ti vedi, ti telefoni (però non superate le 3 volte al giorno, è intollerabile), esci, fai sesso, lo presenti agli amici, vai in vacanza insieme, condividi gioie&dolori, lo porti ai matrimoni dei parenti (sfoggiandolo con orgoglio), parli del futuro mentre vivi il presente, passi le serate sul divano a guardare film… il tutto mosso da quella deliziosa sensazione intra-stomacale romanticamente definita “farfalle nella pancia” (o budella attorcigliate) che fanno capo al sentimento universalmente riconosciuto come Amore (e qui Cupido fa le piroette). Ognuno rigorosamente a casa propria! Poi subentrano le rispettive famiglie “Mamma ci terrebbe tanto a conoscerti” (ahia), le gelosia “Chi è quella sciacquetta con cui stavi parlando?” (mmm), i piccoli ricatti “O domenica vieni con me a quel matrimonio o ciao” (pesantiiiii), le deliziosi abitudini, la noia, la scarsa iniziativa, la pigrizia, il lasciarsi andare, le farfalle si impiccano, il sentimento muore e la storia finisce. Dai, questa era la versione realisticamente tragica! La versione propositiva è che gli obiettivi diventano comuni, la voglia di condividere si amplifica e si va al livello successivo, passando a pieni voti da fidanzato a marito (o almeno istituzionale convivente).
Dosi e tempi di somministrazione: prima di avventurarvi nel possesso di un fidanzato, assicuratevi di non avere allergie particolari a questi tipi di rapporti (certe donne proprio non ce la fanno) e soprattutto di non avere interazioni con ALTRI (almeno all’inizio un po’ di serietà). L’alchimia inizale necessita una massiccia dose di frequentazione, resa indispensabile da quella smania di vedersi tipica di tutte le cose a cui ci si approccia per la prima volta. A proposito di prime volte: se state puntando al suo cuore e ad un rapporto duraturo, non andate subito ad infastidire il suo uccellino; si raccomanda di non concederla immediatamente, ma di rispettare almeno la regola delle 3 volte (sì, avete capito bene, tre uscite, di cui almeno una deve essere una cena pagata… cosa che io mi dimentico sempre)!
Modalità di conservazione: L’ideale sarebbe mantenere alti i valori (e le voglie) ma purtroppo i cali fanno parte del gioco. Dopo il picco inizale (di durata variabile), si passa ad una fase di intensa confidenza che poi diventa stabilizzazione; ecco da stabilità a calo il passo è veramente breve. L’adagio andrebbe evitato. Conservate la vostra individualità (non diventate dipendenti da quell’uomo che avete accanto, disintossicarvi sarà ancora più difficile), aggiungete un po’ di pepe ed inventiva, un atteggiamento positivo e passionale (sotto alle coperte e in mezzo alla strada) e fatevi delle flebo di pazienza. In questo modo il fidanzamento potrà durare anni e anni e anni…”
E voi, il fidanzato, ce l’avete, lo volete o lo evitate?!? Buon weekend marino