Ho intenzione da un po' di giorni, di iniziare una serie di post - che molti riterranno legittimamente noiosi - su quel che è o non è il presidenzialismo di cui stiamo - anzi è più onesto dire stavamo - parlando.
Due cose subito su quel tempo, l'imperfetto, e sull'onestà. Innanzitutto il tempo, dicevo, perché se è vero che la questione ha infuocato - come se ci fosse bisogno, dicono quelli che - il dibattito interno al Partito Democratico (perché è da lì che si muove, spinta dai riformisti) nei giorni passati, è altrettanto vero che adesso, oggi 13 giugno, è diventato argomento di serie B. Tanto che dopo che tutti gli altri elementi politici, si sono sbrigati ad esprime le proprie visioni, i dem hanno smesso di parlarne - o quasi. Sì, succede spesso così: e quello che a me sembra anche un po' strano, è che quelli degli altri partiti si affannano a pronunciarsi, come se senza il Pd non ci fosse nient'altro da dire. E questo forse è vero, ma sarebbe la prova che il Pd è l'unico vero scatolone di dibattito politico-sociale italiano. Che è vero anche questo, ma soprattutto si aprono ulteriori scenari non perfettamente compiuti, sul come mai poi alla fine faccia sempre quella fine, il Pd. Che tanto è bravo e tanto è bello, da portarsi dietro gli altri, ma da perdersi i suoi.
E allora per essere onesti, bisogna che anch'io lo sia, e smetta di chiamare quello che è sul banco della discussione "presidenzialismo", ma inizi a chiamarlo col suo nome: semipresidenzialismo. Che dice uno, "ecco noi come al solito facciamo sempre le cose a metà, perché così si torna indietro e ché siamo sempre indecisi". Vero forse, ma stavolta la differenza tra i due c'è, e non è che uno è meno dell'altro. Ossia: il semipresidenzialismo, è un sistema di governo repubblicano, che in tutto il mondo è effettivamente - in termini politici e non in termini giuridico-costituzionali - attivo solo in Francia. È roba diversa dagli Usa e sarebbe la soluzione più consona per il nostro paese - io lo penso da un po' e ci sono le prove.
Dunque torno a ripetere che siccome credo di non essere letto soltanto da studiosi di Gaetano Mosca - che se vi state chiedendo chi è, senza la voglia di aprire il link, vi basti sapere che è uno dei padri delle Scienze Politiche come disciplina - e siccome certe cose sono importanti e importanti assai, vorrei provare a spiegare un po' la questione.
Perché in fondo, spazi come questo blog, dovrebbero avere anche questo senso, e cioè sorpassare, pure con il linguaggio, lo steccato informativo e riportare tutto al livello della gente comune. Che poi la gente comune mi legga o meno, non lo so: perché ho come il sentore, che ci stiamo avvitando sempre più verso un'autoreferenzialità. Noi scriviamo e ci leggiamo, reciprocamente, gli altri da fuori nemmeno ci guardano o lo fanno solo a volte e per sbaglio. Questo è uno dei grandi "purtroppo", contro i quali però si può fare poco da qui - ma qualcosa si potrà pur fare. E poi è anche uno dei motivi per cui, poi ci si lamenta che lassù o qua intorno decidono cose sulla nostra pellaccia, senza nemmeno dirci niente. E infatti è così: ed è per questo che serve capire, scegliere, informarsi. Perché poi un giorno, magari, 'sto semipresendizialismo ci sarà - oppure no - ma è tutta roba che riguarda anche noi.
Dunque io ci proverò. Vediamo che viene fuori, e cercherò di essere onesto, nonostante sapere quel che penso non è un mistero.
Personalmente credo che sia ora arrivata per diventare una Repubblica Semi-presidenzialista. Piano piano, poi, proverò a spiegare il perché.