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Possiamo pure dirlo, Quentin Tarantino c'è rimasto sotto di brutto. Qualcuno, o qualcuna, anni fa ha tradito la sua fiducia e lui non l'ha più superata. Qualunque psichiatra, non solo viennese, guardando i suoi film direbbe che esiste un trauma non rimosso, represso e forse pure inconsciamente dimenticato, perché, al di là della violenza e della vendetta, il vero tema della filmografia tarantiniana è la lealtà, soprattutto nella variante della fiducia tradita.
La vendetta è solo una conseguenza inevitabile e non appartiene solamente ai personaggi cinematografici, ma è soprattutto di Tarantino, canalizzata sul grande schermo forse perché nella vita reale non ha mai avuto sfogo. Zio Quentin quindi non è mai riuscito a vendicarsi, se non tramite i suoi protagonisti, e sta lì a rimuginare sul passato e a pensare a quel lui o a quella lei infami; probabilmente è proprio a causa di tutto questo che da circa 10 anni ci propina sempre la stessa cosa. Il trauma può andare bene per i primi 2 o 3 film, poi diventa noioso e anche un po' fastidioso. Qualcuno lo aiuti, lo ascolti, lo curi. Oppure gli infligga un altro trauma che possa regalarci film come Le Iene, Pulp Fiction e Jacki Brown.
Se state pensando a Sofia Coppola farete meglio a cambiare idea, perché la liason tra i due registi è piuttosto recente e non ha niente a che vedere con il trauma di Tarantino(e non l'ha nemmeno aiutato a superarlo); inoltre come fate a non ricordare il meraviglioso Leone d'oro regalato da Quentin alla sua ex per il film più noioso, insulso e inutile che la Coppola avesse mai girato. Perché se i diamanti sono i migliori amici delle donne, i Leoni d'oro e i vari premi cinematografici sono i migliori amici delle registe donne. Quel regalo è la prova che scagiona Sofia Coppola, alla quale però un errore dobbiamo riconoscerlo: quello di non essersi mai accorta dell'enorme problema del suo fidanzato. E di non averlo mai aiutato.
Che sia la biodina che sedeva con lui ai Golden Globe 2013 ad avere questo onore? Quella che dopo la vittoria del premio è stata addirittura baciata di fronte alle telecamere e ai colleghi? Che sia la dea dai capelli d'oro a guarire Tarantino?
Se così non sarà, Zio Quentin, ti do un consiglio: cercatene uno bravo e supera quello che ti hanno fatto. Io ti voglio bene, lo sai, e mi dispiace pure per quello che ti è successo, ma se solo andassi avanti magari potresti regalarci altri capolavori. Ecco, lo sapevo, sto diventando sentimentale. Tu non sei quello bravo che non si applica, tu sei quello bravo che, tremendamente ferito, tenta di canalizzare la sua rabbia sul suo lavoro( e fin qui tutto bene), ma al decimo film inevitabilmente stanca, perché ormai abbiamo capito come vede le cose.
Ti immagino lì, nella tua cameretta colorata e piena di poster datati, a piangere come mister White che scopre il tradimento di Tim Roth, perché io lo so che chi ha tradito è un uomo, altrimenti le tue donne, tradite e vendicatrici, non sarebbero così fighe.
Una domanda però, a me, sorge spontanea: questa sofferenza è reale o sei solo un grandissimo paraculo?! Cos'è vero e cos'è finzione?
Con Inglorious Basterds hai modificato la storia mondiale riscrivendo la caduta del nazismo, non è che vuoi fare lo stesso con la tua filmografia? Raccontare un Tarantino che non esiste e che hai creato solo cinematograficamente? Perché delle volte ho paura che tu sia solo uno dei registi più furbi e paraculo della storia del cinema, ma non voglio crederci, e preferisco pensare che sia colpa di un trauma. Capisci quanto ti voglio bene? Sono diventata Harvey Keitel e tu Tim Roth...
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