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Chi la dura la vince

Da Babbonline @babbonline
Chi la dura la vinceMentre mi preparo in bagno, mia figlia prende dal cassetto la scatola dei cottonfioce inizia a giocarci. Con la coda dell'occhio tengo sotto controllo la situazione ma, tra i pochi secondi che separano un'occhiata e l'altra, vedo tutti i bastoncini sul pavimento.Faccio notare a mia figlia che adesso deve metterli a posto, ricevendo dei secchi e decisi “NO”. Due sole lettere, con una vocina acuta, ripetute quasi all'infinito.Tengo la posizione e mantenendo la calma. Le ripeto che se vuole scendere con me a giocare deve prima mettere a posto quello che ha buttato a terra. Ai “NO” si aggiunge anche il linguaggio corporeo per rafforzare la sua posizione, mette le braccia dietro la schiena. Vedendo che continuo a prepararmi, prova a proporre una soluzione alternativa. Dice “NO io, babbo.” “Eh no, devi mettere a posto tu.” Le ricordo che tra poco scenderò senza di lei se non metterà a posto. Nessuna reazione. Bisogna essere credibili nelle proprie dichiarazioni così scendo senza di lei. Lei rimane al cancellino delle scale con la stessa faccia triste di chi sta salutando un emigrante che salpa per l'America in cerca di fortuna. Dopo qualche minuto torno al piano di sopra e i cottonfioc sono ancora sul pavimento.Le faccio notare che non ha messo a posto. Mi siedo a gambe incrociate di fronte al bagno. “Io mi siedo qui. Per me possiamo starci tutta la mattina.” Lei mi guarda e viene a sedersi tra le mie gambe. Davanti a noi il pavimento del bagno con sparsi cottonfioc come un moderno gioco di shangai.Li guardo come se dovessero ispirarmi chissà quali riflessioni filosofiche. In realtà devo solo far rispettare una regole a mia figlia: se si crea disordine bisogna rimettere a posto.Forse per fare questo ci vuole tutta la forza della filosofia orientale, devo farti fare una cosa, non posso farla io per te e non posso obbligarti fisicamente a farla.Inizia una fase di sconforto. Mi viene anche il dubbio che non capisca quello le sto chiedendo. Sono seduto con le spalle appoggiate al muro, almeno quello mi sorregge. Lei è seduta con me, così vicini ma lontani nelle nostre posizioni. Poi all'improvviso, come se avesse sentito una voce da chissà chi e da chissà dove, si alza prende il contenitore e inizia a mettere a posto i cottonfioc.Quasi una magia. Come quando Topolino Apprendista Stregone riesce a far muovere le scope per pulire per terra. Tutto questo è durato più di mezzora. Fortunatamente quella mattina non avevo fretta e ho avuto il tempo per aspettare. Purtroppo non sempre è possibile. Speriamo che abbia capito e che la prossima volta sarà più veloce.Speriamo…

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