Magazine Diario personale

Chi lascia la strada vecchia per la nuova..

Da Gattolona1964

Cari sconosciuti amici ed amiche, ho creduto fortemente che l’abbandono del blog e della scrittura fossero per me una saggia decisione, la medicina giusta per risolvere i miei problemi ed i tribolamenti quotidiani di corpo ed anima. Ero convintissima che gestirlo così, in modo “accanito e tenace” come ho fatto per due ann,i fosse troppo gravoso come peso da portare e mi rubasse tempo ed energie da impiegare a favore della mia famiglia e del mio nuovo lavoretto. Ho dato le dimissioni da me stessa, credendo in ciò che stavo facendo in quel momento, dopo lunghi mesi di meditazione e diversi tentativi di chiusura. La decisione presa non si è rivelata quella opportuna, ma anzi mi si è ritorta contro come un boomerang! Veniamo alla nostra protagonista di questi ultimi tempi: Ninuccia Ercolani, divorziata Fornasetti, risposata e vedova Sangalli. Ora è lei che è ritornata prepotentemente alla ribalta, con mio enorme piacere! rubandomi la scena e facendomi sentire inadeguata di fronte a questo personaggio che ho inventato e creato diversi anni fa. Mentre riporto a fatica i capitoli della sua vita, ripercorro mentalmente ciò che avevo provato per la prima volta quando la storia non mi era ancora ben chiara nella mente. Quando non sapevo come avrei fatto per farla vivere all’interno del romanzo, il perchè della scelta di intersecare la sua vita con quella degli Scarpari di Castrolibero! Credetemi, non è facile costruire un personaggio, circondarlo di altri personaggi minori ma non meno importanti, creare un’ambientazione, essere precisa con date e luoghi, far combaciare il filo del discorso sempre, seguire un filo conduttore e non perdere di vista l’obiettivo finale: stupire il lettore. No ragazzi! Non è per niente facile, mi ritornano le tachicardie, il timore di non arrivare a pubblicarlo tutto, manca ancora moltissimo….A volte mi prende una grande confusione ed in tutta probabilità ripeterò errori di grammatica e sintassi già fatti. Non importa, ci sarà un bravo editor un giorno che mi aiuterà veramente a ripulire Ninuccia? Ora vado avanti, così mi è stato suggerito e così eseguirò come una brava alunna. Credo molto in questo percorso, credo nella mia eroina, una donna così forte da aver sopportato ciò che abbiamo letto nei primi capitoli. Se le somigliassi solo un briciolo non mi porrei certe domande, non starei così male a volte e saprei come cavarmela anche quando mi sembra di sprofondare sotto i colpi atroci della vita. L’ammiro molto, così come adoro altri personaggi e altre figure che l’accompagnano. Per non influenzare nessun tipo di giudizio da parte vostra, mi astengo per ora, dal rivelarvi i nomi di fantasia, s’intende dei “miei preferiti”!. Ci tengo a precisare che gli Scarpari, cioè i calzolai di Castrolibero, sono realmente esistiti ed hanno fatto parte dell’economia di quel piccolo paese negli anni dal 1925 al 1960 circa. Questi Scarpari, che amai molto e amo tutt’ora! con la loro singolare storia, i loro attrezzi, le loro vite grame mi hanno affascinata ed ho potuto studiarli, attingendo dagli appunti del signor Anelli Alberto. Vi ricordo che i nomi ed i cognomi di tutti i personaggi sono di mia fantasia, così come le vie, le chiese ed i monumenti ,eccezion fatta per il Patrono di Castrolibero del quale riporto nel Romanzo il nome reale e la data reale nel quale si festeggia. Ogni altra attinenza con nomi di medicine, località, malattie, luoghi, vie, strade, fatti e circostanze è solo e puramente casuale. Quando nel libro si arriverà ad una parte che invece riguarderà la loro arte culinaria e le loro ricette, specificherò laddove fosse necessario, se sono nomi di fantasia o nomi di pietanze reali. Inutile dirvi che per me sono fondamentali i vostri pensieri e le vostre osservazioni, che cosa mi suscita questa storia e se qualcuno di voi, ne immagina il finale. Io ci ho creduto moltissimo in questo Romanzo, peccato per tutti quegli editori o pseudo tali che mi fecero a suo tempo solo proposte di pubblicazione a pagamento: mai! Piuttosto in un cassetto chiuso a chiave, ora invece è arrivato il tempo di farvelo leggere.



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