Perché non sono io che scrivo, subisco la mia vena creativa, il mio umore del momento. Potessi sapere che la mia fantasia si sposa con la bramosia di esprimere i miei sentimenti. Non credo di riuscirci sempre anche se la volontà è di un infiltrato nella letteratura, nell'arte, nella poesia dichiarata in senso stretto. Amo scrivere, amo scrivere sempre. Vorrei farne il mio lavoro ma non c'è posto per me in questo mondo. So di certo che ne subirei tutte le note negative. So di certo che avrei di che spazientirmi e lasciare tutto, tutto quello che desidero. Eccola la verità di fatto. Il poeta ama scrivere e non è un lavoro ma una passione pura. Chi lavora con l'arte non è un'artista, ma specula sulla bellezza, se questa gli viene spontanea. Vorrei avere il dono dell'arte, una pulsione che mi fa fremere, non mi fa dormire, non mi lascia libera neppure un momento. Non sono io che scrivo. Ogni volta che mi metto a pensare, qualcosa si impossessa di me. Mi sento svuotata ma nello stesso tempo le mani scorrono, la penna diventa fluida e non rileggo mai, fino alla fine della mia storia. Poi guardo l'insieme e mi sembra una magia. Non posso credere di essere stata io a non lasciare nemmeno uno spazio vuoto in tutta la pagina.
Confortami poesia, nessuna cosa al mondo mi dona più di te, adorabile e inseparabile compagna.
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