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Chi muove l'arte: Carta d'identità di... Alessandra Redaelli

Creato il 13 settembre 2011 da Roberto Milani

Alessandra RedaelliChi muove l'arte: Carta d'identità di... Alessandra RedaelliDOMANDE
  • Generalità (nome, cognome, età, professione ect.)
  • Collaborazioni (principali collaborazioni, mostre ect.)
  • Il tuo miglior pregio
  • Il tuo peggior difetto
  • Qual è il collega che stimi di più?
  • E quello che ritieni meno interessante?
  • Fammi tre nomi di artisti che ritieni in questo momento fra i più interessati
  • La galleria, il museo o l’istituzione al top della tua classifica personale?
  • Ed il fanalino di coda?
  • Moderno o contemporaneo?
  • Il ruolo del web nel mondo dell’arte
  • Progetti importanti per il futuro
  • Sogno nel cassetto
  • Ricetta salva/crisi
  • Una tua confessione (quello che nessuno sa di te)
RISPOSTE
Alessandra Redaelli44 annigiornalista e (anche) curatriceCollaborazione giornalistica da anni e anni ad Arte Mondadori. Mostre in giro per l'Italia: prediligo gli artisti giovani (ancora pieni di entusiasmo) e i giovani galleristi (quelli che sono ancora abbastanza idealisti da crederci).
Sono determinata come un bulldozer. E se raggiungo l'obiettivo e stringo le mascelle è difficile farmi mollare.
Un bisogno nevrotico di ordine (che non ottengo mai)
Tanti. Tutti quelli che sanno ancora sorprendersi e non seguono a tutti i costi solo una bandiera.
Quelli ripetitivi, prevedibili, noiosi fino allo sbadiglio.
Esclusi i record d'asta, è comunque difficilissimo selezionarne tre. Mi entusiasmano la potenza epica di Boltanski, le atmosfere notturne e inquiete di Crewdson e Erwin Olaf, la sontuosa fantasia di Shonibare. Però confesso che ho una debolezza per i linguaggi “femminili”. La ruvida Nathalie Djurberg, la pirotecnica Pipilotti Rist e anche la nostra delicata e poeticissima Sabrina Mezzaqui.
Difficile rispondere... Mi viene da dire il Moma di New York, la Tate. Io, per una mia passione personale, resto molto affascinata dal “contenitore”. I musei di Frank Gehry, per capirci: quando la sensazione è quella di essere dentro l'arte con l'arte.
Ci sono tanti spazi, soprattutto in Italia ahimè, dove ci si scontra violentemente con una programmazione pigra. O anche – più banale ma altrettanto deludente – con la tragica mancanza di un guardaroba o di... toilettes dignitose.
Contemporaneo!
Fondamentale. E tragico. Fra poco nessuno si muoverà più, nessuno “toccherà” più le opere. Saranno tutti convinti di conoscere l'arte e invece ne sapranno meno dei pittori di inizio secolo che studiavano i maestri sulle foto in bianco e nero. Al di là dei luoghi comuni sono fermamente convinta che l'arte sia una cosa molto “fisica”: anche l'arte più strettamente concettuale secondo me va vista, toccata, annusata. Il web è pratico, veloce, onnipotente. Ma ambiguo e pericoloso se si eccede nell'uso.
Adesso una bella mostra di due giovani che mi stanno a cuore – lo scultore Nicola Biondani e la pittrice Erica Campanella – a Magenta. Andrea Cantieri – un giovane siciliano pieno di grinta che fa una pittura graffiante e gestuale – a Catania. Poi la poesia delicata di Anna Madia a Milano. E, per il 2012, un fotografo incredibile che viene dalla Corea.
Tanti. E non tutti legati all'arte, confesso...
Se ce l'avessi telefonerei direttamente a Obama... Forse bisognerebbe essere tutti un po' più ottimisti e fiduciosi. Questo già aiuterebbe un po' a smuovere le cose.
Il mio professore di Storia dell'Arte, al Liceo, ci dava il voto sulle cartoline che gli mandavamo quando eravamo in vacanza...
Per vedere le altre "Carte di Identità....vai su:http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.com/search/label/_Chi%20muove%20l%27arte%3A%20Carta%20d%27identità%20di...

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