Chi naviga a bordo di Estelle per interrompere l’assedio di Gaza?
Creato il 16 ottobre 2012 da Yellowflate
@yellowflate
Nils Johan Sjøstrøm – Norvegia 49 anni, di Oslo, cuoco “acrobatico” in grado di cucinare in qualsiasi situazione e per ogni palato, giornalista e “ex ragazzo di strada”, da trent’anni cucina al “Blitz”, ristorante per gli emarginati della società, nella cui soffitta insegna anche ai giovani a diventare giornalisti radio.
E quando le parole non bastano a cambiare il mondo, passa all’azione: oggi Nils è a bordo di Estelle, direzione Gaza. Buon Vento!
Biografia completa :
Nils Johan Sjøstrøm, 49 anni, di Oslo, viaggia con Ship to Gaza perché vuole che la gente di Gaza sappia che il mondo non l’ha dimenticata. Il suo desiderio è di essere parte di una emergente solidarietà globale e umana: “l’anima”. Se gli Stati e i Politici sono pronti a chiudere gli occhi davanti a immense ingiustizie come quelle alle quali sono esposti i Palestinesi e a seppellire l’oppressione nel silenzio, allora persone di differenti Paesi si uniranno per protestare e rompere il silenzio.
L’attivismo globale prende colore da una solidarietà che è più forte da persona a persona che tra le persone e i Politici che si rifiutano di agire.
Il lavoro di cuoco acrobatico è una delle molte occupazioni di Nils. Questo vuol dire che cucina per molte persone in situazioni molto diverse, passando da tre cene di fila per 65 persone alla volta a una cena per un gruppo di esperti snob, alla cena a tarda ora per il gruppo “Soluzione al Dolore” di Oslo. A bordo di Estelle, ha preparato da mangiare anche in
piena tormenta. Ha lavorato come giornalista alla radio, in tv e sulla carta stampata; precedentemente, aveva un negozio per la stampa su magliette e ha vissuto a San Francisco e in Nicaragua. Durante tutto questo tempo, ha sempre anche lavorato come volontario.
Al momento, la sua casa si trova nei boschi fuori Oslo. Quando la tv norvegese ha voluto fare il ritratto di un norvegese partecipante al progetto di Ship to Gaza, l’ha realizzato nel formato “A casa di” Nils. E’ comprensibile: Nils è quanto di più lontano possibile dall’”attivista aggressivo” come molti vorrebbero dipingere i viaggiatori di Ship to Gaza.
Lui non vuole che lo dica ma io lo dico lo stesso: appartiene al raro gruppo di “bravi esseri umani”. Da dove nasce la sua filosofia di vita? “Il mio passato è spaventoso. Dall’età di 16 anni ho vissuto come un barbone, per le strade di Oslo, facendo la fame e finendo per ammalarmi gravemente.”.
E’ stato poi in diversi istituti per l’infanzia, finché, un giorno, ha incontrato alcuni punk di Brixton, Inghilterra. Questo durante il periodo di “massimo splendore” del punk. Insieme ad alcuni punk norvegesi, ha occupato una casa e, insomma, così è andata. In seguito, fu offerta loro una casa dalle Autorità cittadine e da 30 anni Nils cucina per i
senzatetto, chi dorme all’aperto, drogati, prostitute, alcolisti, persone senza documenti – un ristorante per gli emarginati dalla società: “Blitz”.
La soffitta ospita una radio di donne, “Radioracle”, dove Nils insegna a quelli che desiderano diventare giornalisti radio. Si definisce un socialista indipendente.
Un giorno, a Bermeo, nella Provincia Basca, dov’era ormeggiata Estelle, un uomo di un villaggio è venuto e ha offerto il suo sostegno a Ship to Gaza.
Nils è stato caricato in macchina e, durante un viaggio pazzesco da una fattoria all’altra, tutti lo hanno sommerso di regali: limoni, erbe, persino otto galline vive. “La Provincia Basca ha un profondo sentimento verso Gaza. (I Baschi) sanno bene cos’è la sete di libertà.”
Nel porto di Napoli, il dispositivo mobile per il controllo sicurezza che ra stato piazzato di fronte all’Estelle, si rifiutava di far passare i rifornimenti alimentari che Nils aveva acquistati per l’ultimo tratto del viaggio. Mentre il cibo surgelato iniziava a squagliarsi sul camion, i diversi gruppi di polizia discutevano del caso, tra di loro. D’improvviso, è apparsa una donna che mostrava grande autorità, probabilmente del Comune.
Il cibo poteva essere trasferito a bordo, anche se ogni pezzo che scendeva dal camion pieno doveva passare sotto lo scanner del controllo di sicurezza mobile.
“Quando ho deciso di diventare un giornalista, credevo che si potesse cambiare il mondo con le parole”, dice Nils. “Beh, sì, uno può dipingere la miseria e l’oppressione ma, il giorno dopo, arriva sempre una nuova storia.
Il che non significa che la sofferenza delle persone della “ storia ormai dimenticata” sia cessata. Continua e continua ancora. Ora non sono più così sicuro che il mondo possa essere cambiato con le parole: è necessaria l’azione. Ecco perché sono a bordo di Estelle, sulla via di Gaza per rompere l’assedio illegale.”.
Maria-Pia Boëthius, scrittrice e equipaggio su Estelle
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