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Sono drogato di serie tv, yes it’s true, ma negli ultimi tempi ce n’è una in particolare che mi ha dato dipendenza pesante: Covert Affairs.Per riassumerla con uno slogan pubblicitario ve la potrei vendere come il “nuovo Alias”, la splendida creazione di J.J. Abrams pre-Lost con Jennifer Garner. Anche stavolta ci troviamo di fronte a una spia donna, intelligente, colta (conosce praticamente tutte le lingue del mondo, dialetti compresi), affascinante e in grado di adattarsi alla grande a qualsiasi imprevedibile situazione. E pure lei dovrà splittarsi tra le eccitanti mission: it’s possible della CIA e una normale, diciamo noiosa, esistenza/copertura come impiegata al museo Smithsonian (che non è un lavoro così sorprendente come Ben Stiller in Una notte al museo vorrebbe farci credere).
Tra missioni pericolose e sempre diverse ambientate all over the world, una buona dose di action e vari intrecci spionistici c’è però anche una componente più sentimentale. Nel passato della protagonista Annie Walker affiora infatti un amore misterioso, un tipo pure lui in qualche modo invischiato in attività spionistiche, mentre nel suo presente c’è un tizio (Sendhil Ramamurthy, il Mohinder Suresh di Heroes) che le ronza intorno. A rendere più avvincente il contesto gossip della serie c’è poi anche l’amico cieco con cui, chissà?, in futuro potrebbe succedere anche qualcosa di più.
Ma la cosa forse più importante di tutte non ve l’ho ancora detta: come protagonista non c’è Jennifer Garner, bensì una tizia che non ha nulla da invidiarle (e detto da me huge fan della Garner è una dichiarazione di un certo peso): Piper Perabo, che da dolce e canterina ragazza del Coyote Ugly per questo Covert Affairs sa trasformarsi in una sexy e spietata spia ed è in grado di passare in un nulla da un’addestramento stile La regola del sospetto (il film con Colin Farrell) all’azione sul campo.Il tema della sigla è poi di quelli che ti si incollano alla testa tipo per giorni e ogni tanto appaiono in soundtrack piacevoli suoni di Florence and the Machine e Two Door Cinema Club.Dite no alla droga, dite sì alle serie tv. Tanto l’effetto è più o meno lo stesso.(voto 8)
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