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Chi non paga il biglietto su bus e metro è un disprezzabile ladro che danneggia i cittadini onesti. Checché ne pensi Il Manifesto, che ci regala una nuova chicca giornalistica

Creato il 04 novembre 2014 da Romafaschifo

Chi non paga il biglietto su bus e metro è un disprezzabile ladro che danneggia i cittadini onesti. Checché ne pensi Il Manifesto, che ci regala una nuova chicca giornalistica

La lettera a Repubblica presa di mira dall'articolo del Manifesto. Colpevole di chiedere controlli e uguaglianza


Ennesimo indizio dell'esistenza in vita de Il Manifesto. Questa vintage testata non si sentiva da un po' di anni, ciò nonostante con questo di oggi sono già due i post che dedichiamo ad articoli apparsi sul relativo sito web. Complimenti al Manifesto, dunque, che è ritornato al centro del dibattito. Peccato tuttavia che vi sia ritornato istigando a compiere reati, istigando ad azioni antisociali, istigando al vandalismo e all'evasione fiscale. Lo ha fatto qualche giorno fa (leggete qui, se vi siete persi questo bojoux) irridendo e sbeffeggiando il lavoro di Retake Roma e cercando di convincerci che un muro sudicio e pieno di abusi è meglio di un muro pulito e rispettato da tutti e lo ha fatto ieri con quest'altro geniale articolo - peraltro dello stesso autore, per il quale proponiamo il Pulitzer per l'istigazione all'illegalità - secondo cui chi evade il biglietto del bus e della metro lo fa non perché è un incivile, ma perché è un "povero". Davvero, ha scritto proprio così. Insomma quei mocciosi con lo smartphone da 850 euro in mano e i vestiti e le scarpe firmatissime e gli occhiali all'ultima moda che si infilano quotidianamente dietro di voi per passare a mo' di trenino sfruttando il vostro abbonamento comprato ogni mese con sacrificio sono dei "poveri". Dei bisognosi. Delle persone a disagio che bisogna aiutare: è opportuno, e non protestate perché sennò la vostra protesta civica verrà scambiata per "rabbia", che siate voi a pagare il loro biglietto. 

Gli evasori del biglietto ci sono anche all'estero, dice giustamente il giornalista. Vero, ma altrettanto vero che altrove la narrazione è completamente differente. Altrove sono biasimati e stigmatizzati dagli altri cittadini che pagano. Altrove evadere il biglietto del bus significa addirittura rischiare di macchiarsi la fedina penale (Berlino, Londra... probabilmente sono città fasciste e antiliberali secondo il redattore). Altroché il buonismo che ha condotto municipalizzate come Atac (150milioni all'anno di danni a causa dell'evasione, senza contare quanti clienti che si perdono a causa dell'affollamento, dovuto proprio agli evasori) al collasso finanziario.

Fa specie che chi si considera di sinistra sia - non è una novità, ma fa specie uguale - il primo a dar manforte alle prepotenze, alle prevaricazioni, alle violenze. In definitiva alla legge del più furbo e del più forte. E le conseguenze le sperimentano tutti i cittadini onesti, sia sui mezzi pubblici, ma anche in tutto il resto del paese, per quanto riguarda tutte le altre tasse e imposte: invece di pagare tutti, scrupolosamente e il giusto, pagano solo alcuni e pagano tantissimo. Una trappola che strozza gli onesti, che uccide le persone per bene. Mentre gli evasori (delle tasse, dell'iva, dell'irap, del biglietto della metro cambia davvero poco) se la ridono. L'uguaglianza che la sinistra propugna è esattamente al contrario di questo ragionamento. Se ci pensate vi rendete conto che la vera destra spregiudicata e ultraliberista è quella di chi ragiona così, quella di  chi scambia la furbizia per il bisogno, quella che mescola il disagio con la prevaricazione laddove il disagio è solo presunto, mentre la prevaricazione è reale, fattiva, con conseguenze dirette su tutti. Da tempo, anche grazie al continuo "lavaggio del cervello" che su questi temi facciamo ai nostri lettori, abbiamo capito (e lo stiamo raccontando a tutti, sempre di più) quanto questo modo di ragionare sia da archiviare per sempre. Sia un danno per tutti fuorché per furbi e violenti. Sia il motivo per cui ci troviamo in queste condizioni di degrado e di declino umano prima ancora che economico. Secondo questi bellimbusti chi chiede rispetto e legalità è "laggente", secondo noi - ma è facile dimostrarlo aritmeticamente - "laggente" sono loro. La gente che ci ha condotto fin qui, la gente che vuole convincerci che in Italia (e a Roma) si debba ragionare in maniera completamente opposta rispetto a tutto il resto del mondo. Non ce la fanno, non ce la faranno.

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