Chi non produce muore al freddo per amore

Creato il 30 dicembre 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Cesare Zovadelli non ha dato confidenza al dolore che lo perseguitava. Non ha dato confidenza neanche alla morte che lo seguiva nell’ultimo periodo. Ha dato una lezione di vita.
Non era ricco. Non era una persona di successo. Era una persona dignitosa.
Avrebbe potuto chiedere aiuto, piangere, protestare rumorosamente e sarebbe stato capito. Ha scelto di restare se stesso, di fare quello che poteva e sapeva.
Siccome non produceva denaro, gli hanno staccato le utenze. Non aveva abbastanza soldi e quindi non meritava di riscaldarsi, neanche con l’acqua calda.
Amore dice che era seguito dai servizi sociali. I quali, e nemmeno l’Aem, non riscrivono i diritti dell’uomo. Fanno politica, cercano voti ovviamente da chi guida più elettori, vogliono il profitto. Non riconoscono il diritto di riscaldarsi a chi ha pochi soldi.
Hitler aveva ripreso, storpiandola, la categoria dei “sottouomini” da Nietzsche. Andiamo avanti così?
Ai tempi dell’assessore Maura Ruggeri c’erano persone dei servizi sociali che visitavano periodicamente le persone in difficoltà.
Luigi Amore ha solo cinque tutor da 50mila euro che non si sa a che servano, oltre ai meravigliosi progetti delle solite coop cattoliche. In un anno di allarmi, neanche un progettino cattolico per i distacchi di utenze.

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