credit banca d'italia
Un grafico trovato in rete, che arriva sino ad aprile 2011, rende visivamente l'andamento del debito.
Secondo punto: chi detiene il debito?Considerando i circa 1.600 miliardi di euro (1.577) dei titoli di Stato, Linkiesta realizza un grafico basato su una elaborazione Morgan Stanley dei dati della Banca d'Italia, in cui l'aspetto macroscopico è la suddivisione dei detentori: 56% italiani e 44% stranieri.

credit Linkiesta
Un altro grafico pubblicato dal New York Times nel maggio 2010 dipinge un ritratto dei detentori stranieri del debito italiano mettendo a confronto quello dei 5 paesi europei maggiormente a rischio dal punto di vista finanziario: in quel grafico, il maggior detentore del debito pubblico italiano è la Francia con 551 miliardi di dollari, seguita dalla Germania con 190 miliardi e dalla Gran Bretagna con 77 miliardi. Proprio i tre paesi, Francia, Germania e Gran Bretagna, sono no gli stessi che possiedono, in diversa misura, i debiti dei 5 paesi a rischio.Su geopoliticamente, che cita dati della Banca d'Italia, si osserva che fino al 1995 il 90% del debito pubblico era posseduto da investitori italiani. Progressivamente il possesso di titoli pubblici italiani da parte di stranieri è arrivato all'attuale 44%. Un'ipotesi che prende corpo è quella che chi è proprietario del tuo debito può convincerti a prendere certe decisioni (vedi la recente volontà del governo di entrare nel nucleare, di marca francese, frustrata dal referendum).

credit new york times
Ed ora la domanda fondamentale: sapendo tutto questo, chi è il responsabile di questi attacchi speculativi che hanno causato la vertiginosa salita dello spread sui titoli pubblici? Un'ipotesi che circolava all'Infedele era quella dell'ingratitudine: le banche (di tutte le nazionalità) salvate dal default dall'intervento pubblico non ripagano con la stessa moneta speculando sui titoli pubblici. Ma sono solo le banche? Per ora sono solo ipotesi.