…io odiavo le fini. Nelle fini le cose si devono sempre, nel bene o nel male, mettere a posto.
Anche se in passato mi son lamentata vistosamente sul fatto di non avere una mia canzone, per tanti motivi mi son sempre ritrovata molto nella canzone di Rino Gaetano (ma il cielo è sempre più blu). Parla di fatti, comportamenti e luoghi di Roma che vivo quotidianamente e uno di questi è proprio il fatto che campo quotidianamente sull’express più amato di Roma, il 60. Grazie a questo autobus posso permettermi il lusso di abbandonare la mia macchinina per intere settimane, dato che il qui citato mezzo pubblico mi porta da una parte all’altra della capitale, passando per il meraviglioso (ma sempre incasinato) centro. Un altro aspetto positivo (che poi tanto positivo non è) è che a volte si rimane imbottigliati nel traffico e questo mi permette d’immergermi nelle mie letture da trasferta (sì, lo ammetto…ho un libro casalingo e uno da trasferta…e sì, capita che a volte mi confonda e non capisca più una cippalippa delle trame).
Tutto ciò per presentarvi le mie ultime tre recensioni:
- Io e te – Niccolò Ammaniti: si è discusso molto di questo libro, in molti hanno detto fosse una trovata esclusivamente pubblicitaria, altri avrebbero preferito il solito bel romanzone, ma e me sinceramente non è che sia dispiaciuto molto.. sarà che IO AMO PROFONDAMENTE Ammaniti e quindi sono di parte?! La trama di questo libricino gira intorno a Lorenzo, un ragazzo timido, tenebroso e diffidente di un mondo che allo stesso tempo guarda con gli stessi occhi di un bambino che dorrebbe giocare con le cose dei grandi ma che non sa come si fa. Così si inventa un mondo tutto suo, nel quale vieni risucchiato e dove ci immerge anche la madre ansiosa e preoccupata per questo figlio così isolato. Va a finire che parte per una settimana bianca, o almeno così dice alla famiglia.. si rintana nella cantina del suo palazzo, a pochi metri da quel mondo che non riesce a gestire ed è lì che incontrerà una persona che gli salverà la vita, mache lui non potrà far altrimenti. Bhè, per un libricino come questo vi ho detto anche troppo.
- Due partite - Cristina Comencini: ad un paio di anni dalla visione del film nel qualeMargherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi, Paola Cortellesi,Carolina Crescentini, Valeria Milillo, Claudia Pandolfi e Alba Rohrwacher sono riuscite a strapparmi una lacrimuccia, trovo per puro caso il testo dell’opera teatrale, così decido di rituffarmi in quella sala da pranzo così consumata dagli anni e dai pensieri. L’opera si divide in due atti, entrambi ambientati nella stessa casa; il primo è ambientato negli anni ’70, quattro donne giocano a carte e discutono di amore, maternità, libertà, sogni nel cassetto ed infranti. Fumano, piangono e giocano.. ed intanto le loro bambine giocano a fare le signore in un’altra stanza. Il secondo atto è ambientato nei giorni nostri e sempre quattro donne sono seduto intorno al tavolo, ma l’aria cambia: qui non si ride, non si scherza e non si litiga… ora si piange e si parla della vita, dei sogni e di quello delle madri, le stesse donne che 30anni prima giocavano a carte su quel tavolo sperando che il futuro sarebbe stato diverso ma uguale allo stesso tempo. Il bellissimo confronto tra due generazione gioca su comportamenti simili ed opposti tra madre e figlia, così lontane tra loro ma allo stesso tempo accomunate da una voglia di riscatto, di amare e di vivere intensamente la vita per come viene. Adatto per oggi, ma consigliato a chiunque ed in qualsiasi momento!
- Cosa sognano i pesci rossi - Marco Venturino: “libro non adatto ai deboli di cuore!” questo è quello che mi sento di dire su questo libro davvero toccane e profondo. Il primo protagonista è Tunesi, ex amministratore delegato, un uomo importante insomma, con una vita perfetta: moglie, figlia e status. Ora è, anzi si definisce, un pesce rosso ovvero un elemento muto che un tumore ed un’operazione azzardata l’hanno portato a vedere scorrere la vita da un letto di terapia intensiva. L’altro è Gaboardi, medico frustrato che non fa più il suo lavoro con la passione di una volta, che beve per affrontare la giornata e che ha buttato all’aria il suo matrimonio a causa di innumerevoli scappatelle. Ora è una faccia verde, o almeno è quello che Tunesi vede di lui quando se ne occupa. Entrambi si troveranno ad affrontare la continua lotta tra la vita e la morte con un’empatia ed una forza che ti lascia senza fiato e, a volte, senza la voglia di proseguire la lettura per quanto cruda e bastarda viene descritta la vita. Questo libro mi è stato suggerito da un mio tutor e l’ho letto nello stesso periodo del mio tirocinio proprio in quest o reparto dove la linea di confine tra la vita e la morte è quasi inesistente, dove tutti sommano le proprie forze per fregare la morte e dove davvero apprezzi la tua vita con tutte le sue preoccupazioni e problematiche. Un libro che ti fa apprezzare le piccole cose ma che ti fa anche ragionare molto sulla vita e la morte, senza però prendere una posizione ma soltanto mettendoti difronte i due lati della medaglia (che, qualunque sia la decisione di ognuno di noi, portano sempre ad una grande sofferenza). Io una mia idea ce l’ho, ma qui si parla del libro e non è il momento ed il luogo di parlare di vita e di morte.
… la vita fa di questi scherzi. Quando c’è l’occasione spesso non sei pronto e quando sei pronto l’occasione non si fa vedere. O magari sei tu che non riesci a coglierla, perchè anche riuscire a vedere le cose non è così semplice. La luce non è uguale per tutti: così come ci sono i miopi e i presbiti. Uno non vede da lontano e quell’altro da vicino, proprio un bello scherzetto. E se tu sei di quelli che non vedono bene da vicino e la tua occasione ti passa a un palmo dal naso ? Cavoli tuoi!
PS: ovviamente oggi non potevo non fare gli auguri a tutte quelle povere donne che leggono i miei deliri.
PPS: svelato il mistero del post precedente…sabato sera ero vestita da HIPPY! Delusi? Fate voi, tanto le foto non le metto!gnegne.