Perchè dicono che tocchi già farne di nuovi. Dicono - anzi, lo dico io - che quello che fai il primo Gennaio marchi indissolubilmente il tuo percorso nei dodici mesi a venire. Non so come dovrei prenderla, dato che alle due e mezza di notte, in preda all'ansia, mi sono messa a modificare un post di lavoro. So, però, che come sempre mi è sembrato doveroso scrivere.
Devo essere sincera: non è che abbia tutte queste gran aspettative, in merito al duemilasedici. Voglio dire, intanto suona male. Duemilasedici. Dosmildieciseis. Dai, si incastra sulla lingua. Biascica e sospira. Non può essere un bene. Poi sono sempre stata dell'idea che, per qualche strana legge dell'equilibrio cosmico, gli anni belli e quelli brutti tendano ad alternarsi con regolare perfezione. Ed è stato splendido, il mio 2015. Il 2015, a me, è spiaciuto sul serio lasciarlo andare. L'ho fatto in famiglia. Evento che non accadeva - credo - da più di dieci anni. E devo dire che è stato bello, nonostante l'età media superiore ai sessanta, il liscio e le canzoni folkloristiche del ristorante scelto per cornice. Anzi, forse è stato bello proprio per quello. Perchè, per una volta, non sentivo la pressione del dovermi divertire a tutti i costi. Anche mentre ti stai congelando con due gradi sottozero in piazza. Anche se stai crollando di sonno e male ai piedi sulla pista di una discoteca dove gente ubriachissima si dimena inebetita al ritmo di un insopportabile tunz tunz. Ché magari hai anche speso 80 euro, per entrarci. Che ti tocca spararti i selfie col sorriso a mezzanotte fingendo che sia la serata più supermegameravigliosa della tua vita a beneficio dei tuoi follower su Instagram. Che ti tocca bere anche quando vorresti solo una tisana calda. Perchè a capodanno ci si spacca, raga, devasto. Sennò che festa è? Ok, forse sto solo diventando vecchia e bacchettona. Però pensavo ai propositi per l'anno nuovo, ieri pomeriggio. E mi sono resa conto che più che sapere come vorrei che andasse, so con esattezza cosa NON voglio che accada. E NON voglio più - MAI PIU' - passare la giornata del mio compleanno ad angosciarmi in cerca di locali e programmi per la serata. Che non sono più disposta a sentirmi chiedere 75 euro per un cenone più ingresso in una discoteca qualsiasi del Friuli Venezia Giulia sapendo che nella mia Málaga ne chiedevano appena 35 per una cena completa sulla terrazza panoramica dell'AC Larios. E cioè, con tutta probabilità, uno dei posti più raffinati e con la vista più bella sulla città.
L'anno prossimo lo voglio trascorrere lì, il 31 Dicembre. O comunque in viaggio. Dove il capodanno sembrerà solo un'attrazione turistica tra tante anzichè una squallida forzatura.
Eccoli, quindi, i miei propositi per il 2016. Un anno che un po' mi sta sulle palle, ma che forse - come molte antipatie di primo acchito - potrebbe rivelarsi invece un grande amore. In fondo ospiterà un sacco di decennali importanti, e dovrebbe vedere l'uscita di dischi interessanti. Tipo Il Cile. Tipo El Pescao. Tipo Dani Martín. Mal che vada, il 2 Marzo trasmettono nei cinema, one night only, un concerto degli Imagine Dragons. Insomma, magari non sarà poi così male.
In ogni caso, questi sono i miei obiettivi. Decisamente meno "ti piace vincere facile?". Ma spero comunque di saperli rispettare.
PROPOSITI PER IL 2016
- Organizzare il capodanno per tempo in modo da non passare più la giornata del mio compleanno a innervosirmi sui programmi last minute.
- Imparare a dire di NO quando non mi va di fare qualcosa, senza dare spiegazioni o preoccuparmi del fatto che la gente possa restarci male. Non può essere così difficile, andiamo. Sono solo due lettere. Solo una N seguita da una O.
- Non ridurre la mia vita al lavoro, per quanto possa piacermi o richiedermi energie. Uscire di più. Impegnarmi per finire ad orari decenti. Non degnare di uno sguardo mail o notifiche nei weekend.
- "Coraggio, lasciare tutto indietro e andare; partire per ricominciare...". Ché Cremonini ne sa.
- Scrivere un nuovo libro o, per lo meno, trovare una trama valida.
- Organizzare il raduno per i 10 anni del Fanclub de El Canto del Loco (e portare a compimento tutti gli altri progetti che ho in mente) - Visitare Roma (a volte ritornano)
Infine, gli immancabili classici:
- Vedere almeno un posto in cui non sono mai stata.
- Conoscere almeno una persona che attualmente non conosco.
E voi, cosa vi proponete per questo duemilasedici?