Chi sono i veri conservatori?
Creato il 02 gennaio 2013 da Ilrattodellospazio
Oggi Monti "accusa" Vendola (e Fassina) di essere conservatori.
E' inutile girarci intorno: è assolutamente vero.
Ed è vera anche l'analoga accusa di qualche giorno fa alla Camusso: anche lei è conservatrice.
Il mondo è cambiato nei quattro decenni che sono seguiti all'approvazione dello Statuto dei lavoratori (Legge 300/1970).
Purtroppo Monti dimentica (anzi: probabilmente lo ricorda benissimo, ma non può dirlo per non mettere in fuga i potenziali elettori) una parte del quadro, non certo secondaria, ovvero che contestualmente le divergenze di ricchezza tra chi percepisce un salario (oppure una pensione), e coloro che percepiscono profitti e rendite in questi anni sono cresciute a dismisura. E' notizia di oggi che i super ricchi in questo anno di crisi sono diventati ancor più ricchi.
Pochi giorni fa, invece, era la Banca d'Italia (non il centro studi della CGIL) a dichiarare che metà della ricchezza italiana è detenuta dal 10% delle famiglie più ricche.
Un altro dato, per completare il quadro, è che quest'anno più della metà dei contratti di lavoro stipulati è un contrato a termine. Precario.
Insomma: i lavoratori, volenti o nolenti, un passo in avanti verso il nuovo millennio,lo hanno fatto. Così bene che il XXI° secolo assomiglia più al XVIII° per tanti versi.
Probabilmente per arrivare a quel modello inviadiato di flexsecurity scandinava dovranno essere fatti altri passi in avanti.
E Camusso, Vendola e Fassina opponendosi al percorso sono dei conservatori, perchè il modello anni '70 è sicuramente superato in questo nuovo secolo.
Però ci sono categorie non hanno fatto alcun passo in avanti, anzi sono riuscite a tornare indietro assai (appunto nel XVIII° secolo).
Tasse? Al netto di tante chiacchiere e lamentele l'evasione è altissima, ed è concentrata nelle solite categorie.
Bilanci trasparenti? Non diciamo sciocchezze!
Rispetto di normative ambientali? Inutili lacciuoli burocratici (altri innegabilmente esistono).
Rispetto delle norme a tutela dei lavoratori? (dimissioni in bianco, sicurezza sul posto di lavoro ecc. ecc.) Scherziamo: piuttosto chiudo l'azienda!
Il fatto è che chi ha problemi ovviamente è disposto a fare di tutto per sopravvivere (evadere le imposte e qualsiasi altro obbligo), e chi invece fa profitti ha il timore di finire nella prima categoria.
C'è un sistema malsano, fatto di inutili pastoie (leggi e regolamenti assurdi, inutili ed obsoleti) che nessun parlamento riesce a riformare, anche perchè, nonostante le chiacchiere sul presidente imprenditore, in realtà nessuno in politica sa cosa sia veramente fare impresa, ma purtroppo soprattutto perchè un sistema che funziona male è perfetto per la nostra classe dirigente. Agli imprenditori disonesti va benissimo così, perchè ne approfittano per "ingrassare", e costringono anche gli onesti a passare il Rubicone per sopravvivere (il fanoso "tutti ladri, nessun ladro"). Così pure alla classe politica, perchè nello sfascio riescono ed esprimere al massimo il loro potere. Quando lo Stato funziona ed è efficiente, la pessima politica ed i pessimi imprenditori si dileguano.
Queste oggi sono le categorie che maggiormente si oppongono al cambiamento. Una verifica fiscale all'americana, che si conclude in un mese (con il pagamento del dovuto e l'ingresso in carcere), è fondamentale per far funzionare il sistema. Una causa civile che si conclude con quasi uguale velocità è ugualmente fondamentale. Per l'imprenditore c'è la certezza che il suo diritto sarà riconosciuto in tempi utili per l'azienda.
Leggi fatte male, tribunali senza risorse, fisco caotico bloccano un intero paese e lasciano prosperare solo l'erbaccia.
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