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"Chi tagliò i fianchi all' elefante?" / Racconto Baganda

Creato il 01 aprile 2012 da Marianna06

   LA LEPRE  E L' ELEFANTE

 

GriotKoraAudience

 

C’era una volta, nel territorio dei Baganda, una lepre che aveva stretto per caso un’amicizia molto particolare con un elefante, che spesso invitava anche  alle sue feste, perché danzassero insieme.

Ma, mentre  la lepre, come sappiamo, era agile e aveva graziosissime movenze, l’elefante invece nei suoi movimenti era terribilmente goffo.

Così, essendo il pachiderma  a suo modo comunque vanitoso e non volendo continuare più  a sfigurare con l’altra , pensò bene di domandarle consiglio.

E il suggerimento fu che , tagliandogli un po’ di carne in eccesso dai fianchi, le cose sarebbero andate senz'altro meglio. 

 

L’ingenuo e credulone si prestò.

E la lepre, con un bel coltellaccio da cucina, alleggerì di parecchio i fianchi dell’ amico elefante.

E portò  poi con sé la carne nella sua tana per farne  un ghiotto e saporoso pranzetto.

Intanto l’elefante, che rischiava di morire dissanguato,chiese ad un cudù di andare dalla lepre perché corresse subito  a prestargli soccorso.

Il cudù eseguì il comando ricevuto ma la lepre non solo non si mosse per andare dall’elefante quanto piuttosto invitò il cudù nella boscaglia per attirare anche lui in una trappola mortale e ucciderlo con una enorme pietra, che gli schiacciò completamente la testa.

L’elefante, allora, visto che il cudù non tornava e lui stava male sul serio al punto da poterne morire, mandò dalla lepre altri emissari.

Ma niente. Non ottenne risultato alcuno. E intanto continuava a perdere sangue.

Alla fine pensò di chiedere aiuto ad un leopardo, che gli avrebbe portato di certo risposta.

Questi, infatti, andò a fare visita alla lepre e accettò di seguirla, come avevano fatto gli altri animali, che lo avevano preceduto.

Quando però la lepre era certa di riuscire nell’intento e mettere in moto la sua trappola per colpirlo con la grossa pietra,il leopardo sul momento  si finse morto per poi svegliarsi, all’improvviso, nella cucina della lepre quando questa stava per affettarlo con il solito coltellaccio.

 E, sempre il leopardo, cercò ovviamente di afferrare  la lepre per fargliela pagare ma non ci riuscì.

Ella si mostrò ben più veloce di lui nella fuga.

Passati alcuni giorni, la lepre però s’imbatté nuovamente nel leopardo, che passeggiava lungo la sponda del fiume.

Voleva in cuor suo riprovarci a catturarlo e disse infatti a lui che, nel mentre, non l’aveva per niente riconosciuta ,che quella mattina era uscita con le sue compagne a caccia per catturare i leopardi del re.

 E tutte insieme ne avevano già presi dieci.

Mancava solo lui.

A quel punto il leopardo, più veloce della luce , si diede alla fuga e, scomparso dalla vista della lepre, tornò dall’elefante, il quale però era già morto.

Morale della storia ?

Non accettare mai consigli suadenti e all’apparenza benevoli dagli amici.

Valutare prima di fare, sempre e solo, con la propria testa.

E questo sotto ogni cielo.

 

    A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 Tratto e liberamente  adattato da "Leggende della Madre Africa"-Arcana Editrice (MI)

 


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