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Chi ti credi di essere? / Alice Munro

Creato il 11 ottobre 2013 da Lo Sciame Inquieto

Chi ti credi di essere? / Alice MunroChi ti credi di essere? / Alice Munro; trad. di Susanna Basso. Milano, Einaudi, 2012.
Non avevo mai letto niente di Alice Munro, forse respinta dalla forma letteraria preferita dalla scrittrice ossia quella dei racconti, che io non ho mai amato particolarmente.
Però, su suggerimento di un amico e collega bibliotecario, mi sono decisa a partire alla scoperta di Alice Munro cominciando da quello che molti considerano il suo libro più bello, Chi ti credi di essere?
Ciò che di più mi ha colpito di questo lavoro è l’originalità della forma letteraria. Si tratta infatti di uno strano mix di romanzo e racconti, dal momento che la narrazione è sostanzialmente organizzata per singole tranches perfettamente autonome e compiute in se stesse, ma la protagonista è sempre la stessa, Rose, della quale alla fine della lettura di tutti i racconti conosciamo sostanzialmente l’intera storia.
Ne viene fuori l’immagine di una donna costantemente alla ricerca di se stessa, all’interno delle numerose esperienze di vita che attraversa, sia dal punto di vista professionale che affettivo: il rapporto con la famiglia di provenienza, in particolare con la matrigna, gli amori sbagliati e quelli dolorosi, gli episodi più o meno importanti, che però tutti insieme contribuiscono a delineare la psicologia di questa donna e a rendercela in qualche modo familiare.
La scrittura della Munro è affascinante e coinvolgente. E soprattutto una narrazione non lineare come quella che ci propone trasforma una vicenda priva di veri e propri colpi di scena in un racconto appassionante in cui il lettore è attivamente impegnato a ricostruire, come in un puzzle, non solo gli elementi e le sfumature che vanno a formare la vita di Rose, ma anche quelle che compongono la sua personalità.
Voto: 3/5
P.S. Il libro l'ho letto quest'estate, ma quale occasione migliore per pubblicare questo post se non l'assegnazione ad Alice Munro del Premio Nobel per la Letteratura 2013?

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