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Chi va con lo Zoppo... ascolta 'Anatema', il nuovo album dei Labirinto

Creato il 28 gennaio 2011 da Conlozoppo
Oltre al progressive, l'emersione da nazioni lontane dal mainstream oggi comprende anche il post-rock: dopo il nuovo album dei polacchi Lebowski, tocca ai brasiliani Labirinto proporre la loro personale visione del rock d'ambiente del 2011. "Anatema" è il primo lp della band di San Paolo, attiva da sette anni e attenta alla miriade di sfumature che certo rock di frontiera può - e deve - offrire. Non è un caso che questo disco d'esordio sia costato due anni di lavoro e investimento, con il coinvolgimento al missaggio e al mastering di nomi autorevoli come Greg Norman e Bob Weston (Shellac).
"Anatema" è un disco imponente, che sintetizza la formula e l'intera attività del quartetto guidato dal chitarrista Erick Cruxen. Dopo l'uscita di quattro ep e la partecipazione ad alcune compilation, tutto il mondo sonoro, visivo e artistico del gruppo brasiliano emerge in questo album. "Anatema" è un sofferto, angosciante, talvolta luminoso e positivo, viaggio psichedelico: un ipotetico fermo-immagine senza inizio nè fine, composto da sei lunghi brani strumentali provenienti da un altrove immaginario e impreziositi dai quadri di Joao Ruas.
La direzione intrapresa dai Labirinto rende omaggio al loro nome: i brani si snodano lenti tra cunicoli e zone d'ombra, ne risalgono superbi e maestosi, giocano tra gli specchi rimandando non solo ai nomi più influenti del genere (pensiamo ai Sigur Ros, ai più veementi GYBE) ma alle stesse atmosfere dell'album. "Reverso" è uno dei momenti più suggestivi dell'opera, tra il melodico e il tempestoso, come l'epica "Flagelo". Nonostante la varietà espressiva, i frequenti ingressi di strumenti classici (vedi "Incendiarios") e acustici ("Chromo") e la capacità di dosare aggressività e quiete (la title-track), i Labirinto purtroppo non si sottraggono ai luoghi comuni e ai difetti del genere: lentezza, prolissità, indecisione.
Lp di debutto affascinante e magnetico, non innova l'ormai statico ed esausto panorama post-rock ma offre un'interpretazione convincente.

http://www.labirinto.mus.br
(Recensione apparsa su: http://www.movimentiprog.net/modules.php?op=modload&name=Recensioni&file=view&id=3373)

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