Chi va con lo Zoppo... ascolta 'Hyperconscious', il nuovo disco degli Oneira

Creato il 16 marzo 2015 da Conlozoppo
Mi ero occupato degli Oneira con curiosità ai tempi di "Natural Prestige": nonostante le ingenuità tipiche di ogni debutto, la formazione del polistrumentista Filippos Gougomis si collocava in un filone poco battuto in Italia, a cavallo tra prog-rock, hard pomposo e AOR patinato, sulla scia di quegli Everon così influenti per la band. A distanza di quattro anni, il trio torna con "Hyperconscious", che raccoglie quanto seminato e prova qualche diversivo.
Scelta concept abbastanza canonica, un viaggio allegorico negli spazi interiori secondo la parabola di ascesa, decadenza e redenzione tipica dell'opera rock, da Tommy a The Wall passando per Ziggy Stardust. Confermata la presenza di Oliver Phillips degli Everon come co-produttore e ospite, "Hyperconscious" vede anche l'arrivo di Danilo Saccottelli, batterista che sposta l'asse su territori ritmicamente più articolati. Se "Closer" e "Summer Light" si abbeverano direttamente alla fonte dei Rush anni '80 - e di epigoni come Tiles e Enchant - "Forget Me" colpisce per la sequenza di umori e atmosfere, dalla ballata al prog tirato, "Mater" invece è un azzeccato esempio di raffinatezza art-rock. Sul lato più hard, ai confini col prog metal ma senza esagerare, "Puzzle" e "Face in the darkness" spiccano per l'andatura baldanzosa, le melodie ariose e le sfuriate heavy.
Gli Oneira trovano la loro forza nella mancata adesione esplicita a certi canoni prog-rock, anche se la cifra stilistica stenta ancora ad emergere: un disco ben concepito, tirato a lucido quanto basta per differenziarsi dall'orientamento prog più gettonato nel panorama nostrano. Attendiamo un ulteriore sforzo di personalizzazione.
www.oneira.org

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