Chi va con lo Zoppo... ascolta 'Kagerou', il nuovo cd dei Flat 122

Difficile uscire dall'andazzo progressive-fusion per i gruppi giapponesi, infatti anche l'ennesima uscita Poseidon/Musea segue il percorso lanciato dai vari Kenso, Side Steps, Ain Soph e KBB. E proprio a questi ultimi sono legati i Flat 122, visto che il primo, intrigante album del trio fu prodotto dal bassista Mukaedani: era "The waves", un lavoro del 2005 che colpì la stampa internazionale per la singolare miscela rock-jazz-sinfonica.
Dopo 5 anni tornano il chitarrista Satoshi Hirata, il tastierista Takao Kawasaki e il batterista Kiyotaka Tanabe, per l'occasione coadiuvati da alcuni ospiti, tra i quali Emi Sasaki, la fisarmonicista degli ottimi Quikion. Una presenza non priva di significato: i Flat 122 si avvicinano infatti anche al folk e all'acustico. Il secondo cd comincia sottotono ma fortunatamente cresce brano dopo brano, seguendo una "geometria variabile" di atmosfere e influenze: fin troppo evodente quella di Holdsworth, Metheny e altri axeman di area jazz-fusion in "Clouds", manifesto del gruppo tanto nei pregi quanto nei difetti (prolissità, autoindulgenza, prevedibilità).
Perfetto l'incontro delle diverse estrazioni nella title-track: un bell'esempio di prog dalla concezione moderna. Più centrati e accattivanti i brani con gli ospiti, dove l'impronta prog-fusion cede in favore di un sapore più delicato e suadente: è il caso di "Sterra Lee Jones". La stessa "Remebrance" offre spunti di fusione tra rock-jazz e rock romantico anni '70, la suite "Matsukura snow" recupera dal passato un'intenzione pittorica ben assecondata.
In generale però il disco rivela più momenti di stanchezza e autoreferenzialità che novità sensazionali, anche dal punto di vista della qualità sonora, che in certi momenti sembra quasi dilettantesca. Un lavoro riuscito solo in parte.

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(Recensione apparsa su: http://www.movimentiprog.net/modules.php?op=modload&name=Recensioni&file=view&id=3277)