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Chi va con lo Zoppo... ascolta 'Le Roi Du Monde', il nuovo album dei Runaway Totem

Creato il 19 aprile 2011 da Conlozoppo
"Ma il Re del Mondo ci tiene prigioniero il cuore"... Nella sublime unione di pop e spirito colto, di generi alti e bassi, di cultura sapienziale e nozioni da supermarket, Battiato aveva dedicato un suo notissimo brano a questa enigmatica figura del Re del Mondo, collegandosi direttamente allo studio di Renè Guenon. La congrega esoterica per eccellenza della musica italiana non poteva non cimentarsi con una composizione a riguardo: per il loro disco più importante ed ambizioso, i Runaway Totem esplorano i meandri di Agarthi, ripercorrono le orme di Ossendowski, Jacolliot e D'Alveydres, rendono all'ascoltatore contemporaneo il senso e la "ragione" che domina il governo occulto del mondo.
"Le Roi du Monde" è un lavoro colossale, di quelli da amare e odiare, da assorbire o da respingere senza mezze misure. Il ciclo "4 Elementi 5" giunge così al suo terzo movimento: tre lunghi brani nella consueta vena sinfonico-orchestrale dell'ensemble trentino, che stavolta assume una conformazione inedita e imponente. Al trio Cahal de Betel, Tipheret e Dauno si aggiunge una grande performance vocale: quella di Raffaello Regoli che, insieme all'apporto del Modern Totem Ensemble (12 elementi artistici di varia estrazione e sensibilità), rappresenta la vera novità dell'opera.
Rigoglioso nei suoni e nel simbolismo (il nocciolo e il melograno della prima suite), mai così vicino alle scelte di orchestrazioni e direzione di carattere contemporaneo (come dimostra pienamente la vasta tavolozza di "Il giardino del nocciolo e del melograno"), l'album è capace di raccogliere e sintetizzare un'intera esperienza artistica. I Runaway sono sempre stati ai margini del progressive rock e mai come questa volta la loro opera se ne distacca: ciò che rende "progressiva" la composizione è quello spirito trasversale che emerge dall'avvincente scrittura per fiati di "Le marriage du Soleil et la Lune" ma anche dalla mutevole sequenza di "La città azzurra del sole", che sa essere ostica e suadente al tempo stesso, frenetica nei passaggi tra rock, jazz, mise-en-scéne teatrale e avanguardia.
"Le Roi du Monde" è un lavoro decisivo nella lunga vicenda dei Runaway Totem: un punto d'arrivo ma anche l'inizio di un nuovo ciclo all'insegna di una musicalità mai così viva e vibrante.

http://www.runawaytotem.com
(Recensione apparsa su: http://www.movimentiprog.net/modules.php?op=modload&name=Recensioni&file=view&id=3423)

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