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Chi va con lo Zoppo... legge 'Oltre' di Filippo Maria Caggiani

Creato il 05 marzo 2012 da Conlozoppo

OLTRESTORIAE ANALISI DEL CAPOLAVORO DI CLAUDIO BAGLIONI
FilippoMaria CaggianiLulu.com2010
Chi va con lo Zoppo... legge 'Oltre' di Filippo Maria Caggiani
Cinqueannidi silenzio, ore di registrazione in diversi studi, fior di musicisti especial guest, una mole di canzoni,un’avveniristica concezione grafica.Quando, nel novembre del 1990, ClaudioBaglioni ruppe il lustro di pausa che lo divideva dal grande successo di Lavita è adesso, nessuno era disposto a credere che fosse davvero lui. Ilcantante della “maglietta fina” edei “passerotti”, ma anche quello del “gancioin mezzo al cielo” di Strada facendoo del “vecchio albergo della terra”di La vita è adesso era cambiato. Profondamente.
Oltre era ilmanifesto più emblematico di un’evoluzione,ma anche di un’inquietudine, di un’ansia di rottura con un passato ingombrante, quello di cantore dei “buonisentimenti”. Bastarono poche cose a farlo capire definitivamente, a chiarireche indietro non si poteva tornare. Il rock acuminato di Dagli il via, loscioglilingua di Io lui e la cana femmina, le donne “strambe”, “fiamminghe” etc.di Ledonne sono, il 5/4 sghembo di Qui Dio non c’è, il “sudai di sud /di vento diventai” di La piana dei cavalli bradi. Più chesegnali di diversità, un vero e proprio tuffonel rinnovamento. Non a caso Oltreera un concept album, con protagonistaun avventuroso alter ego: Cucaio.
FilippoMaria Caggiani,giornalista valido e preparato, non ha certo scelto una strada facile,volendosi avventurare nel racconto del making of di Oltre e delle sue peculiarità.Tutt’altro, egli ha voluto ridurre al minimo il facile amarcord di interviste a protagonisti e musicisti, concentrando lasua attenzione sui brani, sulla lorostruttura e sul rapporto - mai così simbiotico e funzionale - con il testo. Purlasciando il dovuto spazio a Pasquale Minieri,“sparring partner” baglioniano insieme a CelsoValli, in un’approfondita intervista che finalmente fa luce su alcunielementi del lavoro di preparazione,Caggiani si è soffermato sui singoliventi brani che compongono il doppio album.
Lo schemadi riferimento, utile sia per l’autore che per la comprensione del lettore, èquello già messo in campo da GianfrancoSalvatore: scomponendo i pezzi nei loro elementi costitutivi epresentandoli con un grafico comprensibile, Caggiani ci accompagna nei meandri di un disco complesso, mosso dauna profonda pulsione interiore manon per questo oscuro e incomprensibile. Anzi, l’autore ci fornisce una buona chiave di lettura, che è proprioin quel magico amalgama che da sempre, anche nei dischi giovanili piùconvenzionali, Baglioni ha sempre sviluppato: il matrimonio tra parole e musica. Un testo estremamente avvincente,che avrebbe meritato il sostegno di un editore.
http://baglioni.paroledimusica.com/
DonatoZoppo
(Recensione apparsa sul blog: http://www.transonanze.blogspot.com/2012/03/oltre-storia-e-analisi-del-capolavoro.html)

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