Molti si fanno questa domanda, mi permetto di dare alcuni consigli. Dunque in Valle d’Aosta c’è il maggioritario secco, quindi vince chi porta a casa più voti. E’ bene che si sappia con chiarezza: votare per i vari candidati che già in partenza hanno poche probabilità di vittoria significa disperdere i voti. (Quest’anno ci sono le regionali a pochi mesi di distanza così questo ragionamento che rimane pur sempre in piedi, viene alterato nella sua purezza. Una buona posizione alle politiche, infatti, potrebbe influenzare positivamente le amministrative. E’ forse anche per questo che ci sono così numerosi tandem: qualcuno saprà far pesare il suo eventuale bottino). Tornando al presente prossimo prossimo i candidati favoriti sono cinque: Patrizia Morelli e Jean-Pierre Guichardaz per l’Alleanza autonomista progressista; Albert Laniéce e Rudi Marguerettaz per l’attuale maggioranza e Laurent Viérin per l’UVP. Votare per uno vuol dire togliere a un altro. Votare per Guichardaz significa portare via voti a Marguerettaz e a Viérin, votare per Morelli significa portare via voti a Lanièce. Questo è quanto. Questa è la sola realtà possibile in questo tipo di democrazia e con questo tipo di legge elettorale. Poi uno può anche divertirsi e votare altro, sentirsi più in pace con la sua coscienza, a posto con se stesso, più fiero e orgoglioso di sé, ma se non vota la Morelli perché troppo legata alle sue tradizioni, si becca un Lanièce che voleva il pirogassificatore e invitava al non voto! (Ai più riottosi chiedo di portare pazienza, alle regionali avremo più possibilità di scelta!). Inoltre votare il duo del centrosinistra significa rafforzare la posizione di questo schieramento in probabili, future e inevitabili alleanze. In caso contrario sarà ancora costretto a subire le decisioni dei più forti. L’obiettivo di queste elezioni quindi è più grande della semplice rappresentanza in Parlamento: comprende la prossima maggioranza in Regione che potrebbe essere finalmente sostituita. Far vincere Morelli e Guichardaz significa indebolire il potere del leone, contenere le velleità del leoncino, arginare l’espansione di Stella alpina e trattare con pari dignità con quest’ultima. A qualcuno di voi questi disegni possono anche fare schifo, ma la politica è questa. E’ fatta di numeri e di alleanze. E noi italiani siamo pronti alla rivoluzione solo se ci toccano il parcheggio sotto casa o se perdiamo ingiustamente uno scudetto!