Chiamala emozione. Punto.

Tutto quello che segue l'ho scritto la settimana scorsa, poi l'ho salvato tra le bozze. Oggi ho deciso che, anche se è presto, voglio pubblicarlo lo stesso, perché in questi giorni non riesco a pensare, e quindi a scrivere, nient'altro. È una cosa talmente bella che ha monopolizzato i miei pensieri. Vorrei che fosse già giugno. E non per l'estate o le giornate lunghe. Non per gli europei e Cassano che forse ci sarà. No, solo per quella cosa che ancora non è niente quasi, ma che a giugno sarà tanto, tantissimo, già lo so. Ok. Basta. Adesso torno vicino al fuoco, visto che l'emozione mi ha fatto pure venire la febbre.
Sono emozionata mentre scrivo. Sono giorni che sono emozionata. Sono emozionata. Emozionatissima. Potrei impazzire dall'emozione. Non riesco a formulare un pensiero più complesso. Questa notizia è...indovina...emozione allo stato puro, mi fa uscire un sorriso a settantacinque denti, non so esprimerla a parole. È una notizia che ho sempre aspettato essendo mia sorella molto più grande di me e adesso, finalmente, forse succederà. Potrei impazzire davvero. Oddio. Impazzirò. Di GIOIA, chiaramente. E d'AMORE. Oddio. Non ci credo. Oddio. Muoio. Non volevo scriverlo così presto, ma se non lo scrivo scoppio. Oddio. È che sono anni che aspetto questo momento. E forse adesso sta succedendo davvero. Oddio. Me lo ripeto, così mi calmo un attimo. È presto. È presto. È presto. Bene. Oddio. No, non funziona. Continuo ad essere agitata e non poco.
È che ora che quelle quattro celluline esistono vorrei che fossero già abbastanza numerose da formare qualcosa che si può abbracciare o guardare o addormentare o vedere dormire o non so che altro. Questa sarà l'occasione giusta per farmi diventare una persona paziente. Devo aspettare non so ancora precisamente quanti mesi prima di poter diventare zia. Zia. Zia. Zia. Io? Oddio, che bello.