
La vicenda ruota infatti attorno a una quindicenne incinta di un bimbo idrocefalo, che ha scoperto la malattia a gravidanza ormai avanzata ma vuole a tutti i costi abortire. Il padre della ragazza è però leader di un movimento antiabortista, e la ragazza si rivolge a un avvocato per poter abortire senza il consenso dei genitori. Il tutto mentre il neopresidente degli Stati Uniti deve scegliere il nuovo presidente della Corte Suprema, e l'aborto diventa un tema caldo per questa campagna elettorale.
Un romanzo che appassiona - lato thriller - e fa riflettere - lato bioetica. Penso sia impossibile dire con sicurezza in una situazione del genere io abortirei / io terrei il bambino. E' qualcosa che va oltre la nostra comprensione, che non possiamo lontanamente immaginare finché non lo viviamo. Romanzi come questo ci aiutano però a non dimenticare che situazioni del genere esistono, e che non sta mai, mai, mai a noi esprimere giudizi.